Sono le quattro del mattino: il marito russa in una stanza, il nano russa nell'altra ed io vago per la casa in ascolto di rumori e scricchiolii che mi sono estranei.
Contro ogni pronostico siamo riusciti a trascorrere la Pasqua nella nuova casa, anche se a dire il vero a casa non ci siamo stati un granché.
Proviamo tutti una curiosa sensazione di straniamento, un mix di euforia e confusione, la sensazione anche fisica di essere contemporaneamente qui e altrove, un po come in quei film sui viaggi nel tempo in cui i personaggi si smaterializzano e rimangono 'stracciati' un po qui e un po la.
Questo nuovo grande spazio contiene i nostri mobili e le nostre cose ma non è ancora casa nostra; ci vorrà del tempo perché l'odore di famiglia sostituisca quello del cantiere, perché il profumo di una torta che cuoce nel forno sovrasti quello del legno e della vernice ancora freschi e affinché tende e quadri smorzino l'effetto eco che amplifica voci e rumori conferendogli una sgradevole nota metallica.
Cose apparentemente insignificanti come il cambio dei posti a tavola o la scelta di quale bagno usare ci mandano completamente in confusione e la ricerca di un oggetto, complice il caos che ancora regna in ogni dove, scatena rocambolesche cacce al tesoro che non sempre hanno un lieto fine è infatti non ho la benché minima idea di dove siano finite le fruste del frullino elettrico.
J. Si diverte un sacco, ha recuperato tutti i suoi giochi e si gode la sua stanzetta rivendicando il suo spazio fisico e mentale; trascorre lunghi momenti a riscoprire le sue cose ed a sfogliare i suoi libri, ma soprattutto adora giocare con i suoi trenini che portati in dono da Babbo Natale erano stati prontamente occultati per mancanza di spazio.
Il marito alterna momenti di delirio componibile montando la cabina armadio dell'Ikea sacramento in aramaico antico a momenti di letargo terminale spiaggiato sul divano che a suo dire è ciò che più gli è mancato in questi lunghi mesi di esilio, non che a casa di mia madre mancassero ce ne sono ben tre, ma 'io non posso capire' il rapporto profondo che c'è tra un uomo e il SUO divano.
Ed io...io vorrei solo sedermi comodamente con un bel libro ed una tazza di tè, ma so già che non sarò paga finché non sarà tutto in ordine, ogni cosa avrà trovato il suo posto ed avrò domato l'ambiente...tanto per cominciare vado ad accendere la lavatrice!