Andare in Cina è impegnativo, sotto molti aspetti! Non è che si possa decidere di prendere un pacchetto last minute infilare due mutande in valigia e andare. È un viaggio lungo e costoso che richiede organizzazione: bisogna chiedere il visto, scegliere una compagnia aerea che bilanci costi e confort, pensare attentamente a cosa si mette in valigia e possibilmente portarsi una sola valigia sopratutto se capita di prendere 4 aerei consecutivi più auto e pullman per un totale di circa 17 ore di volo e 50 ore tra voli e transiti senza mai uscire dagli aeroporti e con due bambini...ed un marito!!!
E poi bisogna prepararsi psicologicamente a fare un salto fisico, emotivo e perché no anche culinario in un'altra dimensione, un mondo parallelo dove nulla è simile al posto da cui provieni e soprattutto un mondo in cui tu, occidentale, sei in netta nettissima minoranza.
Insomma, andare in Cina è un viaggio a cui ci si prepara per tempo, noi l' abbiamo dovuto fare in una settimana...è incredibile che siamo sopravvissuti.
Ma dove eravamo rimasti....
Ero arrabbiatissima perché la burocrazia mi aveva rubato la possibilità di andare a trascorrere il Natale più felice di sempre con la mia bambina e ne avevo ben donde perché come sarcasticamente previsto sapevamo che i documenti mancanti sarebbero arrivati non appena fossero scaduti i termini...ben oltre la beffa, così è stato. Solo che in un impeto di follia la responsabile ASIA del nostro Ente ha elemosinato e supplicato il CCWA ( l'Ente cinese per le adozioni) di farci partire in extremis e quelli incredibilmente hanno accettato così il 18 novembre ci è arrivata un mail entusiasmante è spaventosa che diceva "... ho bisogno di sapere entro oggi pomeriggio alle 16.00 chi se la sente di partire venerdì 27!"
Ok, niente panico! Ce la possiamo fare ... ce la possiamo fare? In qualche modo ce l'abbiamo fatta ma ragazzi che circo è stato.
Questa è una storia di passaporti sbagliati e visti negati, malattie improvvise, documenti scambiati, personaggi irragionevoli e una piccola peste!
Ma cominciamo dall'inizio ... è sicuro che non appena è arrivata la mail non abbiamo minimamente preso in considerazione la possibilità di rinunciare a partire, del resto ci siamo detti e che sarà mai ci siamo già passati sappiamo già tutto siamo preparati, ma non si è mai preparati alla Cina.
Abbiamo immediatamente messo in moto la macchina organizzativa in modo super efficiente da pignoli quali siamo ma le cose sono andate storte da subito: il passaporto di J. che avevamo richiesto appena avuto l'abbinamento è stato sbagliato, un giorno sprecato in questura piantonata davanti alla porta del questore con la segretaria che si rifiutava di rifarmelo in giornata millantando procedure da rispettare ed io che sfoderando la pescivendola che è in me dopo cinque ore di anticamera ho chiarito ' ad alta voce' che il questore oggi a mangiare non ci va se non mi firma il passaporto nuovo tanto da qua deve passare, sopra al mio cadavere!
Inevitabile capitolazione del suddetto che pur di togliermi di torno mi ha fatto un favore personale, ma non fatemi ridere se non facevate un errore così ridicolo come scrivere che il papà è nato nel 2011 risparmiavamo un sacco di tempo tutti quanti.
A sera ho ancora l'adrenalina della litigata in circolo cosi messi a dormire figlio e marito ho apparecchiato per benino sul divano la roba necessaria per il viaggio, questa volta niente superfluo tanto si sa che poi l'80 % di quel che ci si trascina dietro non si usa e decido per due trolley formato Ryanair ed uno un po più grande ma solo per quei cavolo di cioccolatini da portare alle "autorita ", sono efficientissima ho la mia lista la spunto una voce dopo l'altra e appunto ciò che manca, vado a avanti fino a notte inoltrata e per fortuna vista che non avrò piu occasione di mettere mani a quelle valigie se non per chiudere le cerniere.
Domenica si parte per Roma ci sono da fare i visti e non c'è tempo per farlo tramite agenzia, ci tocca andare ma che sarà mai con la superurgenza (paghi il doppio) te li rilasciano il giorno dopo la consegna, così si va quattro ore di macchina con J che di punto in bianco si fa venire un bell'attacco di diarrea fulminante .... mai avuta in tre anni e mezzo che è con noi .... sigh!
Lunedì mattina alle 8.30 in punto siamo al Consolato Cinese, siamo allegri ciarlieri quasi come stessimo per andare in vacanza, chi mai andava ad immaginare che i cinesi negassero il visto al cinese??? Ma è andata proprio così, poiché la Cina non ammette la doppia cittadinanza avendo J la cittadinanza italiana e non avendo a loro dire fatto rinuncia formale a quella cinese lui i visto non lo può avere....si ma noi partiamo fra 4 giorni e ci avete invitato voi ( CCWA) a venire ci avete prenotato tutto voi, voli alberghi tutto già pagato parliamo di circa 15.000,00 € che per me potrebbero essere anche dobloni d'oro, che facciamo?
Vi faremo sapere!
Si ma quando?
Forse mercoledì! Ma i vostri visti sono pronti domani.
Okkkei fammi capire secondo te io parto per un mese per Follilandia e mio figlio a chi lo lascio a te???
Sguardo laconico.
I nostri visti non me li fare se non sei sicuro di darmi quello del bambino è inutile che spendo altri soldi da buttare.
Ormai la procedura è avviata quindi i vostri visti ve li dovete prendere.
Pazzia allo stato brado.
Sintetizzando siamo stati accampati in un bar sotto il Consolato cinese a Roma per tre giorni in attesa del verdetto, mercoledì pomeriggio finalmente l'Ambasciata ha deliberato di darci il benedetto visto.
Fantastico dov'è?
Ve lo diamo domani pomeriggio.
Sei italiano e non dovremmo avere difficoltà linguistiche, noi domani pomeriggio abbiamo il volo da casa nostra a Roma, mi vien da ridere a dirlo.
Ci siete già a Roma perchè dovete prendere l'aereo?
Perchè le nostre valigie sono giù a casa pezzo di imbecille.
Sguardo laconico.
Così ci mettiamo in macchina e torniamo nel profondo Sud, arriviamo alle nove di sera chiudiamo le valigie, marito e figlio dormono un po io non ci riesco proprio quindi .... faccio l'albero d Natale!
Alle 4 del mattino quel santo del suocero ci carica in macchina e ci riporta a Roma, alle 14.30 siamo di nuovo al Consolato dove ci fanno la grazia di darci il passaporto di J con tanto di visto.
Ancora deve iniziare il viaggio e noi siamo già disfatti.
Passiamo la notte in albergo a Fiumicino e la mattina del 27 novembre, di nuovo alle 4 del mattino (sarà una costante di quest viaggio) approdiamo in aeroporto.
Ci aspetta un lungo viaggio, incontriamo la prima coppia che condividerà con noi questa avventura e si parte per Zurigo, qui incontriamo le altre tre coppie ed arrivano altri guai.
All'imbarco per Pechino l'addetta mi parla in francese, riesumo qualche ricordo scolastico...Caro non vorrei allarmarti ma credo stia dicendo che il visto di J è scaduto.
Muhaaaaaa!
Ma cher sorry ma stai scherzando me l'hanno dato ieri.
Excusez-moi ho sbagliato a leggere...e poi parte con una tirata su perché mio figlio non abbia il mio cognome.
Ma perché ha quello del papà.
E tu perché non hai sul passaporto il cognome del papà?
Perché non è il mio papà!
C'è poco da scherzare signora perché Lei non ha il family name?
Perché in Italia non siamo nel Medioevo e la moglie non perde il suo cognome solo perché si è
sposata quindi per legge sui documenti continua a portare il proprio cognome.
Se lo dice lei!
No è che lo dico io è così!
Per questa volta la lascio passare ma fate in modo al rientro di aver corretto il cognome.
???????????????????????????
A ripensarci mi viene quasi da ridere ora.
Contro ogni aspettativa riusciamo a salire sul volo Swiss per Pechino e l'aereo è praticamente .. VUOTO!
Non è per niente rassicurante.
Il comandate di cabina ci dice che effettivamente molte prenotazioni sono state cancellate, la gente ha paura di volare con tutto quello che sta succedendo.
Comincia proprio bene questo viaggio.
Come promesso un po per volta, altrimenti vi annoio da morire e soprattutto perché come immaginate la possibilità di fare qualcosa che non sia la mamma è diventata molto remota, vi racconterò di come per la seconda volta "me ne sono andata in Cina" per abbracciare la principessa polpetta che a dire il vero per il momento è molto polpetta e pochissimo principessa, ma di questo vi racconterò un'altra volta.