Ispirata dai momenti dolci di Danielle e del suo simpatico e a volte dolce posticino, ho pensato di raccogliere anch'io mese per mese una piccola lista di 'azioni in corso'; sarà curioso alla fine dell'anno ripercorrerle e scoprire cosa mi aspettavo e si è/non si è realizzato, cosa mi è piaciuto o mi ha infastidito, cosa ho letto ascoltato guardato e che sensazioni ne ho ricavato. Perché sinceramente ci sono momenti, in questo preciso momento, in cui mi sembra che il tempo non scorra abbastanza velocemente ed altri in cui ho l'impressione che mi sfugga tra le mani senza che io riesca a "fare" qualcosa veramente.
Così voglio mettere un po di nero su bianco e magari anche qualche colore, in maniera più o meno organizzata, che mi è sempre piaciuto fare liste e schemini (senza diventare una fanatica di excel come mT!).
E allora bando alle ciance ed ecco il mio
Currently GENNAIO
Così voglio mettere un po di nero su bianco e magari anche qualche colore, in maniera più o meno organizzata, che mi è sempre piaciuto fare liste e schemini (senza diventare una fanatica di excel come mT!).
E allora bando alle ciance ed ecco il mio
Currently GENNAIO
Listening: Le urla del nano malefico e il mT che si lamenta di quanto spendiamo per la scuola visto che il nano da quando ci va si è decisamente inselvatichito!
Waiting for: Trasferirmi nella nuova casa.
Loving: Mia madre che stira tutte le camicie di mT.
Searching for: Lo schema colori per le pareti della nuova casa altalenando tra il bianco assoluto ed un mix alla Jackson Pollock.
Celebrating: I primi -anta della mia rossa sorella.
Reading: Molto, visto che non ho sky e che praticamente non dormo da
Natale.
Al momento sto leggendo La donna del piano di sopra di Claire
Messud e invece di parlare
del libro vorrei però parlare del traduttore, ovvero Silvia
Pareschi, perché per la prima volta nella mia lunga carriera di
accanita lettrice aprendo un libro mi è saltata all'occhio quella riga scritta
in piccolo subito sotto il titolo...tradotto da... e devo ammettere che non ci
avevo mai fatto caso; questa volta invece l'ho notato perché io "quella
lì" la conosco; cioè so chi è anche se in modo virtuale, visto che nel mio
giroblovagare tempo fa sono finita nel suo spazio ninehoursofseparation in
cui si parla di libri e molto altro e questo mi mi ha messo in una particolare
disposizione d'animo nel corso di questa lettura.
Per quanto mi riguarda l'elemento
discriminante che mi fa considerare un libro bello o brutto, che fa sì che io
lo legga in modo avido a volte ingordo, incapace di sollevare lo sguardo anche
se il sugo sta bruciando o che mi annoia fino alle lacrime e mi irrita al punto
che il fastidio diventa una sensazione fisica molesta come una puntura di
zanzara, non è tanto la storia che pure deve avere la sua consistenza e il suo
fascino, ma il modo in cui è scritta.
Ora, quanto è importante un bravo
traduttore nel passaggio da una lingua netta, pulita, se vogliamo avara di
sfumature ad una rotonda, fiorita, a tratti tanto precisa nell'indicare proprio
quel preciso termine al punto da rischiare di diventare petulante? Quanta
responsabilità si assume il traduttore nel trasportare i personaggi, gli
ambienti, le situazioni, da un mondo all'altro lasciando inalterati le
sensazioni e significati che l'autore voleva trasmettere?
E' un po come quando da un libro che
ci è molto piaciuto, che abbiamo molto amato, vien fatto un film e
arriviamo trepidanti al cinema, ansiosi di vedere materializzati (si fa per
dire) i personaggi a cui avevamo dato un volto, gli eventi che avevano già
preso vita nella nostra mente e risultato spesso non è quello che ci
aspettavamo o che avremmo desiderato.
Ho la tentazione di imbarcarmi nella
lettura in originale (che il mio scarso inglese ha giusto bisogno di una bella
spolverata), una sorta di test di laboratorio per vedere se le mie impressioni
e sensazioni e il giudizio sul libro in generale cambiano.
Grazie della citazione, sono molto contenta di averti ispirato queste riflessioni sulla traduzione :-)
RispondiElimina