"In Cina sono state realizzate le prime adozioni nel 2009.
L’attesa per l’abbinamento sul canale normale è, ad oggi, di più di 7 anni, destinata ad aumentare, mentre la disponibilità all’adozione dei bambini del canale verde porta a tempi di realizzazione della proposta di abbinamento rapidi: intorno agli 8 mesi/1 anno! Sono bambini con più di 7 anni di età o con qualche problema di salute gestibile o risolvibile nel tempo. "
Quando scegliemmo l'Ente a cui affidarci per la prima adozione e fummo destinati alla Cina nel lontano 2009 gli accordi con quel Paese erano appena stati siglati, non si sapeva ancora bene come avrebbe funzionato la cosa ma tutti nutrivano grandi aspettative.
Fu in realtà chiaro sin da subito che le cose non sarebbero state semplici come previsto e ad oggi non saprei dire se realmente si trattò di inconsapevolezza o di malafede, ma ci fu prospettata un'adozione semplice e veloce ed invece abbiamo percorso un sentiero lungo e tortuoso per arrivare sino al nostro bao bei ( piccolo tesoro ) e mentirei se non dicessi che in certi momenti ho avuto paura di non riuscire a raggiungere il traguardo.
Quando si presenta la disponibilità (non la domanda) all'adozione, indipendentemente dal Paese a cui si verrà destinati, alla coppia viene chiesto di dare disponibilità ad accogliere bambini con problemi di salute legati all'abbandono, ad abusi e maltrattamenti, alle condizioni di vita nei paesi da cui provengono e all'istituzionalizzazione: è il cosiddetto 'rischio sanitario'.
Con rischio sanitario si intendono condizioni generiche di ritardo dello sviluppo fisico o psicologico, malnutrizione, lievi patologie che in paesi come il nostro non desterebbero preoccupazione poiché nella maggioranza dei casi, per via delle cure che le mamme in gravidanza e i bimbi dopo la nascita ricevono, non si presentano nemmeno.
Ovviamente ogni persona ragionevole che si accosta all'adozione è o dovrebbe essere consapevole che i figli che arriveranno avranno ferite del corpo e dell'anima da sanare che richiederanno un impegno importante fatto di costanza e di pazienza e sopratutto di tempo, in ogni caso nulla che l'amore non possa guarire.
Nel nostro caso, dopo un primo periodo di confusione ed incertezze nelle procedure, ci fu comunicato che, se non avessimo dato disponibilità per il canale "special needs" in Cina, potevamo metterci in poltrona ad aspettare di diventare vecchi; quindi ci fu presentata una famigerata check list, che per diverso tempo è stata la fonte degli incubi di ogni coppia in procinto di adottare all'ombra della Grande Muraglia, in cui erano elencate le più svariate patologie che i bimbi dichiarati adottabili in Cina avrebbero potuto presentare e ci fu chiesto di 'spuntare' quelle che avremmo accettato.
Immaginate di sedervi a tavolino davanti ad una bella tazza di tea e di decidere serenamente: cardiopatia si, talassemia no, atresia anale si, cecità parziale no, sindrome di dawn mhhm troppo complicato però magari la dhd si....un'esperienza devastante impossibile da dimenticare.
Ogni genitore immagina e sogna e si augura un figlio sano, ogni genitore in attesa si preoccupa di quello che potrebbe andare storto e si augura che vada tutto bene ma immaginate di programmare una gravidanza sapendo con certezza che vostro figlio avrà una malattia, un problema, un difetto che nella maggioranza dei casi sarà gestibile o risolvibile ma presenterà comunque una sfida, ora sedetevi a tavolino e scegliete con tranquillità quale malattia volete che abbia il vostro futuro figlio?
Come sempre, quando la vita ci presenta delle sfide, mio marito ed io per fortuna sempre insieme e sempre di comune accordo non ci tiriamo indietro me le affrontiamo con determinazione e così in una sorta di mix tra coscienza e roulette russa decidemmo di non scegliere una patologia in particolare ma di considerare il livello di gravità che ci sentivamo di affrontare e che ci ritenevamo in grado di gestire e risolvere, demmo quindi la nostra disponibilità per "patologie risolvibili, anche chirurgicamente, purché non croniche e non invalidanti" ed escludemmo quelle di natura neurologica.
Tre mesi dopo squillò il telefono e diventammo genitori!
Dovemmo aspettare ben cinque giorni per volare a Milano e vedere le prime foto del nostro piccolo J. aveva solo 8 mesi, era nato con una labiopalatoschisi bilaterale di terzo grado (altrimenti detta labbro leporino) ed era ovviamente il bambino più bello che avessimo mai visto.
Ricordo che in sottofondo una dottoressa ed una psicologa ci parlavano della sua scheda medica, delle problematiche, delle terapie, ma a noi interessava solo continuare a guardare quelle due foto.
Ci fu detto che c'era un ulteriore problema, dalle schede mediche risultava che era probabile che il bimbo avesse contratto l'epatite B dalla madre (tale patologia in bambini così piccoli tende ad essere recidivante e a cronicizzarsi con aspettative di vita e di sopravvivenza piuttosto sconfortanti ) e poiché ci eravamo dichiarati contrari a patologie croniche avremmo avuto il tempo di valutare se accettare o meno l'abbinamento durante l'attesa di ulteriori esami che erano stati già richiesti in Cina.
Furono i 15 giorni più lunghi e dolorosi della nostra lunga attesa, ma alla fine quando ci dicemmo disponibili anche ad affrontare quest'altra sfida arrivò la notizia che si era trattato solo di un errore di valutazione e dell'epatite c'era solo il vaccino.
Un mese prima del nostro arrivo in Cina, senza che ne fossimo informati, J. è stato operato per la chiusura delle schisi del labbro, sei mesi dopo il rientro in Italia ha fatto il primo intervento per la chiusura del palato e dopo altri sei mesi gli hanno sistemato la mascella ed il setto nasale.
Ora aspettiamo che raggiunga l'età per cominciare con l'ortodonzia ed il nostro dentista sta già progettando la villa che si costruirà alle Bahamas grazie a noi.
Abbiamo avuto la fortuna di incontrare un'equipe di specialisti davvero eccellente sia dal punto medico che da quello umano che ci sta accompagnando in questo lungo percorso di correzione e di guarigione confermandoci ad ogni traguardo di aver fatto la scelta giusta.
Molti ci dicono che siamo stati coraggiosi, io credo solo che abbiamo accettato serenamente il figlio che la natura o il cielo, a seconda di quello in cui credete, ci ha donato; non c'era nessuna garanzia che partorendo io avrei dato alla luce un figlio sano e perfetto così come non c'è garanzia che ognuno di noi domani non si ammali o cada per le scale o finisca sotto un tram.
In occasione della nostra seconda adozione siamo stati molto più preparati, più consapevoli, più sereni nel ridare la stessa disponibilità, certo siamo preoccupati poiché con J. siamo stati molto fortunati e l'idea di correre il rischio di un nuovo salto nel buio non ci lascia certo indifferenti, soprattutto perché oggi abbiamo delle responsabilità, nei confronti del nostro primo figlio e delle sue esigenze, che tre anni fa non avevamo....ci piace sperare che il destino premierà la nostra forza e la nostra famiglia con una nuova benedizione.
In occasione della nostra seconda adozione siamo stati molto più preparati, più consapevoli, più sereni nel ridare la stessa disponibilità, certo siamo preoccupati poiché con J. siamo stati molto fortunati e l'idea di correre il rischio di un nuovo salto nel buio non ci lascia certo indifferenti, soprattutto perché oggi abbiamo delle responsabilità, nei confronti del nostro primo figlio e delle sue esigenze, che tre anni fa non avevamo....ci piace sperare che il destino premierà la nostra forza e la nostra famiglia con una nuova benedizione.
Nonostante le previsioni favorevoli i tempi anche questa volta si sono un po allungati, a questo punto avremmo dovuto essere ormai prossimi all'abbinamento ma a quanto pare ci toccherà aspettare ancora qualche mese, è terribilmente frustrante poiché le lunghe attese alimentano i rimuginamenti e fanno lievitare le ansie, ma passerà anche questa e poi come diceva la mia saggia nonnina
" Dio manda le difficoltà a chi ha le spalle larghe per reggerle."
Se avete dubbi, domande o anche semplici curiosità sono pronta a rispondere, senza alcuna pretesa tecnica o scientifica ed ovviamente in base alla nostra esperienza, perché ognuno di noi ha la sua storia e a volte è importante raccontarla.
Compagna di attesa, anche qui va x le lunghe :-)
RispondiEliminaMa credo avete fatto bene a scegliere il canale "verde", la vedo esattamente come te, non sappiamo quello che puo accadere attraversando la strada o scendendo le scale.... Poi certo bisogna scegliere il carico che si puo sopportare, senza strafare x fare gli eroi, che poi si resta schiacciati :-/
Anche noi abbiamo dovuto fare quelle scelte, e concordo che e' stata la parte piu brutta!!!
In bocca al lupo!
Concordo pienamente...gli eroi li lasciamo ai fumetti, noi più sul genere "io speriamo che me la cavo" ma in fondo è la vita così come viene e che Dio ce la mandi buona.
EliminaSono sempre in fremente attesa di sapere se ci sono novità lì da voi al di là dell'oceano....certo che ci vuole una pazienza!!!
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