Pagine

martedì 2 maggio 2017

Cambiamenti e arrivederci

E' passato ormai più di un anno dall'ultima volta che ho lasciato traccia di me fra queste pagine.

Un anno in cui la vita è stata frenetica, a volte complicata, sempre bella.

Un anno in cui la mia vita, da mamma di due, è cambiata completamente.

Sono cambiata anche io, tanto profondamente che a volte stento a riconoscermi e  non saprei ancora dire  se in meglio o in peggio. 

So che una fase della mia vita, forse la più importante, si è conclusa ed io mi ritrovo un po come privata di quella spinta che il desiderio profondo di maternità mi dava a fare, a tentare, a percorrere strade sconosciute.

In un certo senso mi sono impigrita nella mia "vita semplice" fatta di scuola spesa e lavatrici e sento di essermi adagiata, come se pensassi che ormai tutto è compiuto, tutto è raggiunto e non c'è più niente di entusiasmante ad aspettarmi dietro l'angolo e la mia assenza qui lo dimostra.

Cosa avrò mai di interessante da raccontare oggi, a chi potrà mai interessare che Jun ha perso un dentino o che Meggy ha imparato a contare ... e intanto che i giorni passavano ho aspettato che accadesse qualcosa di degno di nota per tornare qui. 

I giorni sono diventati settimane, poi mesi, poi un anno e poi ad un certo punto mi sono resa conto che non era più naturale per me venire qui, se mi preoccupavo tanto di quello che avrei scritto era perché pensavo di dover scrivere per gli altri e non più per me stessa, per fare una cosa che mi faceva stare bene e alla fine non sono tornata più.
    
E tuttavia il mondo è ancora tutto da scoprire ed io sono sempre la persona curiosa che ero un tempo, devo solo mettere il naso fuori dare una sbirciatina e scoprire quale nuova mirabolante avventura mi attirerà sul suo sentiero.

Ho bisogno di ricominciare, di mettermi alla prova e affrontare nuove sfide.

Questo è stato lo spazio e il tempo dell'attesa, della ricerca e dei bisogni da colmare. 

Questo è stato lo spazio in cui ho convogliato le ansie, la frustrazione e gli sforzi per raggiungere il sogno che mi sembrava negato cercando di utilizzarli come energia positiva.

Ora che quel tempo è concluso i miei sogni e i miei bisogni sono diversi e sento di dover trovare una nuova dimensione in cui vivere la mia vita. 

E' tempo di capire come sono e come potrei essere.      

E' quindi con nostalgia e tanto affetto sono tornata qui per salutare come si deve tutti voi che mi avete seguita  e avete condiviso con me tanta strada in quello che è stato sin'ora il più bel viaggio della mia vita.

Non voglio dirvi addio ma solo arrivederci, poiché continuerò a seguire le vostre storie come ho fatto sin ora  (magari senza fare il fantasma silenzioso... hihi!) e sarò felice se vorrete tornare a trovarmi e a seguire i miei sforzi per cercare la nuova me, perché qui mica si chiudono i battenti eh....è solo un trasloco.

Quindi ci si vede di là, dov'è ancora tutto un cantiere e sto cercando di capire come far funzionare tutto e che strada prendere...del resto la vita va vissuta così mentre accade.

un abbraccio grande Alessandra

martedì 16 febbraio 2016

Diario di un viaggio in Cina...2° puntata

Attraversare l'aeroporto di Pechino è stato particolare, a parte la sensazione di dejavù, mi sono ritrovata di fronte alla barriera degli arrivi con J in braccio quattro volte più grande di quando eravamo partiti a cercare ansiosamente tra la folla di gente in attesa un volto conosciuto e quando l'ho vista con i suoi riccioli biondi in un mare di teste nere con le braccia protese verso di noi e gli occhi colmi di lacrime ho avuto la stranissima sensazione di essere tornata a casa e di sentirmi al sicuro.

E' stato bello ritrovare a distanza di tanto tempo la persona che ci ha accompagnati durante il nostro primo viaggio e che ha condiviso con noi la nostra prima adozione, siamo stati molto fortunati perché affrontare un'avventura così importante affiancati da una persona che sente e vive con te e come te queste grandi emozioni è un aiuto inestimabile; perciò cara Cristina un bacio grande ed un enorme grazie per essere stata per ben due volte la nostra cicogna, sarai sempre la nostra fata madrina.

Arrivati a Pechino non c'è mica tempo per riposarsi o riprendersi un po dallo choc spaziotemporale, bisogna subito prendere un altro aereo e i tempi in genere sono strettissimi quindi ci è toccato correre come matti per fare il check di uscita il check di entrata ed ovviamente siccome la nuvola nera di Fantozzi non si è dissipata  il carrozzino che avevamo imbarcato a Roma e si erano persi a Zurigo e avremmo dovuto recuperare a Pechino come prevedibile non è arrivato e data l'esilerante esperienza della denuncia per bagaglio smarrito durante lo scorso viaggio in Cina  abbiamo ritenuto saggio fare finta che non fosse mai esistito, quindi ci siamo imbarcati sull'ennesimo aereo alla volta della città di Xi'an nello Shaanxi.

Xi'an è una città allucinante, durante il tragitto in pullman dall'aeroporto all'albergo la nostra guida "Barbara" (il cui nome cinese scelto dal nonno significa "abisso di conoscenza" come invito e pronostico di grande studio e grande saggezza) parte con trattato di storia della sua città partendo dalla prima dinastia e noi facciamo davvero fatica a tenere gli occhi aperti


complici il lungo viaggio ed il racconto soporifero ci facciamo cullare dal rollio del pullman iperiscaldato mentre attraversiamo un paesaggio surreale, centinaia di grattacieli tutti identici perfettamente allineati e ... tutti vuoti in attesa di intere comunità di abitanti che la municipalità ha deciso di spostare in blocco non ho afferrato per quale motivo, mi riscuoto un attimo solo quando definisce Xi'an una  piccola cittadina di solo 8 milioni e mezzo di abitanti, bè giustamente Pechino sono 14 milioni, no ma Pechino è una città mediamente popolosa, ma fammi capire come considerate in Cina una grande città ... ci sono città di oltre 46 milioni di abitanti,.....non ci sono parole!

L'hotel non è male, un po vecchiotto ma tenuto bene, non che si sia in vacanza ma già che ce lo hanno imposto e se lo sono fatto pagare mi permetto di giudicare, non è neanche lontanamente all'altezza di quello di Kunming dove era J e la zona è pessima, siamo tipo nel terzo o quarto anello fuori le antiche mura che racchiudono la città e siamo nel bel mezzo dei lavori di costruzione di una super super circonvallazione o qualcosa di simile quindi è un vero delirio, ma noi siamo talmente tramortiti che dopo la cena crolliamo praticamente svenuti.

L'incontro con i bimbi è previsto nel pomeriggio del giorno successivo al nostro arrivo  e quindi al mattino dopo aver fatto colazione con un buffet identico a quello della cena (!!!) ciondoliamo in attesa di Cristina e Barbara nella hall dell'hotel, c'è un enorme albero di natale che non so perché mi sembra terribilmente fuori posto, ho la stessa sensazione che proverei vedendo un albero di natale ad agosto dalle mie parti...mha!

Alle 14.00 in punto si parte siamo diretti negli uffici del CCWA, una volta arrivati ci trattengono in un corridoio dinanzi all'ascensore perché i bimbi stanno arrivando con le loro tate e la procedura prevede che li incontriamo in una stanza specifica quindi ci dobbiamo nascondere, dieci adulti e due bambini con un cocktail di adrenalina ed ansia che gli scorre nelle vene, stipati su un pianerottolo ....ad un tratto però l'ascensore si apre ed una vocetta strilla mamaaaa, è l'unico bimbo grandicello (4 anni e mezzo) del gruppo ha riconosciuto i volti dalle foto che gli avevano mostrato,si butta tra le braccia della sua mamma e borbottando in cinese mette subito in chiaro le cose ' non toglietemi la felpa blu e andrà tutto liscio'....il corridoio si allaga di lacrime e ad un tratto si sente del trambusto dietro l'angolo, pianti strepiti e un gran vociare, sono arrivati gli altri piccoli.

Finalmente ci fanno accomodare nella stanza degli incontri, un postaccio, ci sono delle scrivanie impolverate un grande tavolo che limita i movimenti due sedie e dietro al tavolo un divano malconcio, è tutto molto arido e molto sporco, decisamente poco romantico, Jun è in ansia, lo sento quasi tremare e io lo stringo talmente forte che a un certo punto comincia a divincolarsi, entra qualcuno non posso dire di rendermene conto e d'un tratto mi ritrovo una bimba in braccio, la mia bambina.



Intorno a noi il rumore cresce, gente che parla bimbi che strillano e mamme che  piangono....lei è tranquilla, sembra indifferente al caos che le regna intorno, si lascia accarezzare ma non ci guarda più di tanto. 

E' una delle possibili reazioni e siamo preparati, la precedente esperienza ci da tranquillità e tutto fila liscio. Poco dopo comincia il carosello dei documenti da firmare e delle foto da fare, per i cinesi il momento emozioni è già stato consumato e non è il caso di perdersi in chiacchiere e smancerie.

Ci si immagina l'incontro come un momento emozionante e pieno di poesia ma di fatto l'adozione è una procedura e come tale viene espletata; ovviamente non saprei dire se così avviene dappertutto o solo in Cina, questa è la mia esperienza. Con J fu più o meno lo stesso solo che eravamo due coppie e non cinque quindi fu tutto molto più ridimensionato, inoltre nello Yunnan la procedura è differente e si conclude in una giornata mentre a Xi'an siamo dovuti tornare il giorno successivo a far carte e legalizzazioni e questura.

Del resto credo che anche una mamma "nature" non ci veda tutta questa poesia nel cacciare urla sataniche a gambe larghe su un lettino d'ospedale con degli estranei che le urlano spingi spingi....è che nel ricordo sembra tutto molto più rosa.

La poesia arriva dopo quando chiudi il mondo fuori dalla porta e guardi la tua nuova famiglia ed anche se sei in una camera d'albergo ad ottomila chilometri di distanza ti senti finalmente a casa.

     


   

mercoledì 10 febbraio 2016

Currently

Siamo sopravvissuti al Carnevale ed al Capodanno cinese, a due prelievi, due vaccinazioni, combattiamo contro la dermatite atopica e la prima ondata di rinite allergica e ci ingozziamo di ferro e propoli per le varie carenze, c'è una nonna che è uscita ieri dall'ospedale ed una che aspetta d'entrarci e quindi ringrazio sentitamente la scuola o il provveditorato o il ministero, insomma chiunque sia il simpaticone che ha deciso che serviva un altro bel ponte di vacanza.

Nonostante tutto abbiamo trovato il tempo (prevalentemente di notte) per vestire di tutto punto un Cavaliere (....storicamente scorretto come non ha mancato di farmi notare il mio grande guerriero) ed un pomodoro veramente succoso che tutti hanno immancabilmente scambiato per fragola



Abbiamo impacchettato 23 monete di cioccolato in altrettante hongbao rigorosamente fatte a mano (e si lo so che le scimmiette sono orribili ma di meglio per quest'anno non si poteva fare) per i compagni di scuola per festeggiare il Capodanno cinese e buon anno della Scimmia a tutti


Abbiamo finalmente montato la nuova porta blindata proprio il giorno prima che scassinassero le vecchie porte dei due appartamenti del terzo piano....


Ed ora scappo perché ho una tonnellata di roba da stirare/piegare e la piccola peste dormirà per circa altri 6 minuti e devo ancora pensare a cosa mangeremo a pranzo.

Baci

lunedì 1 febbraio 2016

Oggi mi impegno

Siamo già a Febbraio...accidenti che fine ha fatto Gennaio? Me lo sono perso e non me ne sono accorta, mi sento come il Bianconiglio "presto che è tardi presto che è tardi"!

Grazie a tutte voi che siete passate ed avete lasciato un commento, vi leggo e vengo a curiosare fra le vostre pagine e nel racconto delle vostre vite, è scrivere della mia che mi riesce difficile perchè devo accendere il pc e per quello al momento davvero mi manca il tempo.

Forse è perchè ancora non riesco ad organizzarmi, a creare una nuova routine, a trovare una nuova musica da ballare tutti insieme e con lo stesso ritmo. 

Mi sembra di non avere più tempo per niente e per nessuno, la casa è quasi sempre un delirio e mi sembra che facciamo molte meno cose di prima eppure le giornate mi finiscono senza che me ne sia accorta lasciandomi con la sensazione di aver sprecato del tempo che non mi sembra nemmeno di aver avuto.

Ma oggi inizia un nuovo mese, voglio prendere con me stessa l'impegno di impegnarmi a recuperare le redini di questa casa, di questa famiglia e di me stessa.

Ho bisogno di creare una nuova routine che produca spazio fisico e temporale per tutti, per tutto e anche per me, soprattutto per me, perché quando sono sopraffatta non sono me stessa e non sono una bella persona. 

Voglio fare progetti, raggiungere obiettivi, concedermi piccole soddisfazioni e tornare ad avere tempo da donare agli altri, perché quando hai tempo per gli altri senza doverlo rubare a te stesso, senza sentirti deprivato del tuo spazio, allora si che sei veramente ricco.

Be Intentional !!!


mercoledì 20 gennaio 2016

Diario di un viaggio in Cina ... 1a puntata!

Andare in Cina è impegnativo, sotto molti aspetti! Non è che si possa decidere di prendere un pacchetto last minute infilare due mutande in valigia e andare. È un viaggio lungo e costoso che richiede organizzazione: bisogna chiedere il visto, scegliere una compagnia aerea che bilanci costi e confort, pensare attentamente a cosa si mette in valigia e possibilmente portarsi una sola valigia sopratutto se capita di prendere 4 aerei consecutivi più auto e pullman per un totale di circa 17 ore di volo e 50 ore tra voli e transiti senza mai uscire dagli aeroporti e con due bambini...ed un marito!!!
E poi bisogna prepararsi psicologicamente a fare un salto fisico, emotivo e perché no anche culinario in un'altra dimensione, un mondo parallelo dove nulla è simile al posto da cui provieni e soprattutto un mondo in cui tu, occidentale, sei in netta nettissima minoranza.
Insomma, andare in Cina è un viaggio a cui ci si prepara per tempo, noi l' abbiamo dovuto fare in una settimana...è incredibile che siamo sopravvissuti.

Ma dove eravamo rimasti....

Ero arrabbiatissima perché la burocrazia mi aveva rubato la possibilità di andare a trascorrere il Natale più felice di sempre con la mia bambina e ne avevo ben donde perché come sarcasticamente previsto sapevamo che i documenti mancanti sarebbero arrivati non appena fossero scaduti i termini...ben oltre la beffa, così è stato. Solo che in un impeto di follia la responsabile ASIA del nostro Ente ha elemosinato e supplicato il CCWA ( l'Ente cinese per le adozioni) di farci partire in extremis e quelli incredibilmente hanno accettato così il 18 novembre ci è arrivata un mail entusiasmante è spaventosa che diceva  "... ho bisogno di sapere entro oggi pomeriggio alle 16.00 chi se la sente di partire venerdì 27!"
Ok, niente panico! Ce  la possiamo fare ... ce la possiamo fare? In qualche modo ce l'abbiamo fatta ma ragazzi che circo è stato. 
Questa è una storia di passaporti sbagliati e visti negati, malattie improvvise, documenti scambiati, personaggi irragionevoli e una piccola peste!

Ma cominciamo dall'inizio ... è sicuro che non appena è arrivata la mail non abbiamo minimamente preso in considerazione la possibilità di rinunciare a partire, del resto ci siamo detti e che sarà mai ci siamo già passati sappiamo già tutto siamo preparati, ma non si è mai preparati alla Cina.

Abbiamo immediatamente messo in moto la macchina organizzativa in modo super efficiente da pignoli quali siamo ma le cose sono andate storte da subito: il passaporto di J. che avevamo richiesto appena avuto l'abbinamento è stato sbagliato, un giorno sprecato in questura piantonata davanti alla porta del questore con la segretaria che si rifiutava di rifarmelo in giornata millantando procedure da rispettare ed io che sfoderando la pescivendola che è in me dopo cinque ore di anticamera ho chiarito ' ad alta voce' che il questore oggi a mangiare non ci va se non mi firma il passaporto nuovo tanto da qua deve passare, sopra al mio cadavere!
Inevitabile capitolazione del suddetto che pur di togliermi di torno mi ha fatto un favore personale, ma non fatemi ridere se non facevate un errore così ridicolo come scrivere che il papà è nato nel 2011 risparmiavamo un sacco di tempo tutti quanti.

A sera ho ancora l'adrenalina della litigata in circolo cosi messi a dormire figlio e marito ho apparecchiato per benino sul divano la roba necessaria per il viaggio, questa volta niente superfluo tanto si sa che poi l'80 % di quel che ci si trascina dietro non si usa e decido per due trolley formato Ryanair ed uno un po più grande ma solo per quei cavolo di cioccolatini da portare alle "autorita ", sono efficientissima ho la mia lista la spunto una voce dopo  l'altra e appunto ciò che manca, vado a avanti fino a notte inoltrata e per fortuna vista che non avrò piu occasione di mettere mani a quelle valigie se non per chiudere le cerniere.

Domenica si parte per Roma ci sono da fare i visti e non c'è tempo per farlo tramite agenzia, ci tocca andare ma che sarà mai con la superurgenza (paghi il doppio) te li rilasciano il giorno dopo la consegna, così si va quattro ore di macchina con J che di punto in bianco si fa venire un bell'attacco di diarrea fulminante .... mai avuta in tre anni e mezzo che è con noi .... sigh!

Lunedì mattina alle 8.30 in punto siamo al Consolato Cinese, siamo allegri ciarlieri quasi come stessimo per andare in vacanza, chi mai andava ad immaginare che i cinesi negassero il visto al cinese??? Ma è andata proprio così, poiché la Cina non ammette la doppia cittadinanza avendo J la cittadinanza italiana e non avendo a loro dire fatto rinuncia formale a quella cinese lui i visto non lo può avere....si ma noi partiamo fra 4 giorni e ci avete invitato voi ( CCWA) a venire ci avete prenotato tutto voi, voli alberghi tutto già pagato parliamo di circa 15.000,00 € che per me potrebbero essere anche dobloni d'oro, che facciamo?

Vi faremo sapere!

Si ma quando?

Forse mercoledì! Ma i vostri visti sono pronti domani.

Okkkei fammi capire secondo te io parto per un mese per Follilandia e mio figlio a chi lo lascio a te???

Sguardo laconico.

I nostri visti non me li fare se non sei sicuro di darmi quello del bambino è inutile che spendo altri soldi da buttare.

Ormai la procedura è avviata quindi i vostri visti ve li dovete prendere.

Pazzia allo stato brado.

Sintetizzando siamo stati accampati in un bar sotto il Consolato cinese a Roma per tre giorni in attesa del verdetto, mercoledì pomeriggio finalmente l'Ambasciata ha deliberato di darci il benedetto visto.

Fantastico dov'è?

Ve lo diamo domani pomeriggio.

Sei italiano e non dovremmo avere difficoltà linguistiche, noi domani pomeriggio abbiamo il volo da casa nostra a Roma, mi vien da ridere a dirlo.

Ci siete già a Roma perchè dovete prendere l'aereo?

Perchè le nostre valigie sono giù a casa pezzo di imbecille.

Sguardo laconico.

Così ci mettiamo in macchina e torniamo nel profondo Sud, arriviamo alle nove di sera chiudiamo le valigie, marito e figlio dormono un po io non ci riesco proprio quindi .... faccio l'albero d Natale!

Alle 4 del mattino quel santo del suocero ci carica in macchina e ci riporta a Roma, alle 14.30 siamo di nuovo al Consolato dove ci fanno la grazia di darci il passaporto di J con tanto di visto.



Ancora deve iniziare il viaggio e noi siamo già disfatti.

Passiamo la notte in albergo a Fiumicino e la mattina del 27 novembre, di nuovo alle 4 del mattino (sarà una costante di quest viaggio) approdiamo in aeroporto.
Ci aspetta un lungo viaggio, incontriamo la prima coppia che condividerà con noi questa avventura e si parte per Zurigo, qui incontriamo le altre tre coppie ed arrivano altri guai.
All'imbarco per Pechino l'addetta mi parla in francese, riesumo qualche ricordo scolastico...Caro non vorrei allarmarti ma  credo stia dicendo che il visto di J è scaduto.

Muhaaaaaa!

Ma cher sorry ma stai scherzando me l'hanno dato ieri.

Excusez-moi ho sbagliato a leggere...e poi parte con una tirata su perché mio figlio non abbia il mio cognome.

Ma perché ha quello del papà. 

E tu perché non hai sul passaporto il cognome del papà? 

Perché non è il mio papà! 

C'è poco da scherzare signora perché Lei non ha il family name? 

Perché in Italia non siamo nel Medioevo e la moglie non perde il suo cognome solo perché si è 
sposata quindi per legge sui documenti continua a portare il proprio cognome. 

Se lo dice lei! 

No è che lo dico io è così! 

Per questa volta la lascio passare ma fate in modo al rientro di aver corretto il cognome.

???????????????????????????

A ripensarci mi viene quasi da ridere ora.

Contro ogni aspettativa riusciamo a salire sul volo Swiss per Pechino e l'aereo è praticamente .. VUOTO!
Non è per niente rassicurante.
Il comandate di cabina ci dice che effettivamente molte prenotazioni sono state cancellate, la gente ha paura di volare con tutto quello che sta succedendo.

Comincia proprio bene questo viaggio.

Come promesso un po per volta, altrimenti vi annoio da morire e soprattutto perché come immaginate la possibilità di fare qualcosa che non sia la mamma è diventata molto remota, vi racconterò di come per la seconda volta "me ne sono andata in Cina" per abbracciare la principessa polpetta che a dire il vero per il momento è molto polpetta e pochissimo principessa, ma di questo vi racconterò un'altra volta.