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giovedì 19 febbraio 2015

Buon anno della Capra e piccole lanterne cinesi

Oggi è Capodanno Cinese, inizia l'anno della Capra.

Tengo molto al fatto che Junqian conosca e apprezzi la sua cultura di origine, colga il privilegio di avere due mondi nel suo bagaglio e consideri sempre la sua etnia come una parte di sé di cui essere fiero e non qualcosa che lo rende diverso da noi e da chi lo circonda, ma affinché questo sia possibile è necessario che quel mondo lasciato quando era troppo piccolo per avere ricordi gli sia familiare e faccia parte della sua vita quotidiana.

Così io mi impegno a conoscere quanto più possibile del Paese in cui è nato per potergli trasmettere questo sapere, leggo libri sulla Cina e di scrittori cinesi, studio, guardo i canali cinesi in tv, sperimento ingredienti e ricette e racconto, racconto tanto, anche se spesso ho timore di fornirgli una versione occidentale di quel suo Oriente che conosco così poco.

Quest'anno lui è abbastanza grande da poter cominciare a capire il senso delle feste e delle ricorrenze, quindi come abbiamo affrontato e rappresentato il Natale, allo stesso modo mi sembrava giusto aggiungere alle nostre tradizioni familiari la celebrazione del Capodanno cinese.

Questa festa è una delle grandi occasioni che abbiamo per scoprire ed imparare insieme così dopo aver curiosato un po in rete abbiamo deciso di realizzare un pensierino per la famiglia gli amici ed i compagni di classe ed abbiamo fatto delle piccole lanterne con cartoncino rosso e filo giallo


questa mattina J. le ha portate a scuola tutto fiero ed ha raccontato alla maestra per cosa erano e come le avevamo fatte ... ed io pensavo che ventidue famiglie oggi, quando i loro bimbi sono tornati a casa con quel piccolo oggetto avranno rivolto un pensiero ad un Paese poco conosciuto, o forse dovrei dire mal conosciuto visto che per molti è solo un luogo in cui vien prodotta roba a poco prezzo, e magari a qualcuno sarà anche venuta la curiosità di saperne qualcosa di più.

Come fosse un segno del destino oggi in un negozietto in cui vado a comprare frutta secca, cereali particolari e semi vari, ho trovato il daikon, una carotona gigante bianca che in realtà  una rapa o una specie di ravanello che avevo visto su tutte le bancarelle in Cina ma mai nella mia città  


è stata un contorno perfetto per il salmone grigliato marinato con olio di sesamo, limone, qualche goccia di salsa Worcester, grani di pepe bianco e menta fresca.




Xin nian yu kuai a tutti!



  

martedì 17 febbraio 2015

Mardi Gras

Sebbene i mali di stagione ci abbiano costretti a rimanere in casa non ci siamo fatti mancare la sfilata in costume in quest'ultimo giorno di carnevale e quindi Signore e Signori ecco a voi ... Federico II di Svevia 




mica uno dei soliti super eroi, un tributo vero e proprio al grande imperatore e soldato di cui J. credo sia il più appassionato ammiratore ... di sicuro tra i cinesi ...  tant'è che non ci perdiamo una rievocazione storica, visitiamo i castelli disseminati nel territorio e partecipiamo ad iniziative volte ad avvicinare i ragazzi alla storia come la caccia al tesoro dei simboli del potere di Federico organizzata all'interno del castello della nostra città. Lui, ovviamente il più piccolo del gruppo, all'uscita : Mamma è stato bellissimo!!! 
Superata la fase pirata dello scorso anno e quella da pompiere che ci ha accompagnati per tutta l'estate, al momento siamo in pieno mood cavalleresco: spade, scudi ed armature riempiono le nostre giornate ed il clangore delle armi mi fa sperare che la prossima a sbocciare sia una passione più zen che so tipo il girdinaggio.


venerdì 13 febbraio 2015

ONE SMALL STEP FOR A CHILD ...

Ieri pomeriggio c'è stato un avvenimento importante in casa nostra: Junqian ha imparato a bere con la cannuccia!





Potrà sembrare ai più una cosa davvero banale, ma per lui che ha un palato "costruito" in sala operatoria è una conquista inimmaginabile, lui che ha dovuto mordere la tettarella del biberon opportunamente tagliata per poter bere il suo latte lottando tra i richiami di un pancino vuoto e la capacità di non farsi finire nel naso tutto il cibo che entrava nella sua bocca ieri ha scoperto l'esistenza di muscoli che non sapeva di avere e che ora potrà allenare per metterli a suo servizio.

Normalmente il succo glie lo metto nel bicchiere e getto via la cannuccia, ma ieri mi ha fermata serio serio ed ha chiesto la cannuccia, di istinto sapendo che non ne era capace gli ho risposto che il succo era più buono nel bicchiere, ma ho visto una certa determinazione nei suoi occhi e così ho pensato che il mio desiderio di proteggerlo dalle delusioni non deve essere un freno alla sua crescita ed al suo mettersi alla prova e poi che diamine a massimo se lo rovesciava addosso.

Il suo sguardo la prima volta che dopo tanti tentativi un po di succo gli è arrivato sulla lingua, la sua vocina emozionata che continua a ripetere mamma...mamma..mamma incapace di trovare le parole per esprimere la sensazione ancora poco familiare del trionfo sarà uno di quei momenti che rimangono impressi nel ricordo per sempre cristallizzati nella luce perfetta della conquista.

Vivere accanto ad un bambino che cresce è un'esperienza entusiasmante.

Noi con i nostri corpi ormai adulti adattati al tempo ed allo spazio abbiamo perso la capacità di sorprenderci ed emozionarci per le infinite abilità di questa macchina meravigliosa che è il nostro organismo, siamo solo un insieme ben programmato di automatismi e la cosa ci lascia indifferenti al punto che molto spesso lo maltrattiamo in vari modi questo nostro corpo che diamo per ormai per scontato.

Vedere un bambino come J che giorno per giorno scopre qualcosa di se e del mondo che lo circonda è emozionante e spaventoso insieme. 

E' difficilissimo trovare un equilibrio tra il suo desiderio/bisogno di crescere e sperimentare ed il mio desiderio di proteggerlo dal dolore e dalle delusioni.

Crescere per lui è molto più facile di quanto sia per me lasciarlo crescere e proprio ora mentre scrivo mi rendo conto che trascorro più tempo a trattenerlo, a negargli qualcosa, a controllarlo dicendogli di non correre e non saltare sul divano e darmi la mano e non fare questo o quello "che poi ti fai male", piuttosto che ad insegnarli a mettere le mani avanti quando cade.  

Ecco un'altra cosa da aggiungere alla lista dei buoni propositi....relax and take it easy!

P.s. ovviamente le foto non sono del primo brick di succo, ci vorrebbe una magia per riuscire a scattare proprio quando non ti aspetti che succederà qualcosa di epico...ne ha scolati ben due prima di placare la sua sete di nuove esperienze!!!  

lunedì 9 febbraio 2015

Adozione step by step - Special Needs,

"In Cina sono state realizzate le prime adozioni nel 2009.
L’attesa per l’abbinamento sul canale normale è, ad oggi, di più di 7 anni, destinata ad aumentare, mentre la disponibilità all’adozione dei bambini del canale verde porta a tempi di realizzazione della proposta di abbinamento rapidi: intorno agli 8 mesi/1 anno! Sono bambini con più di 7 anni di età o con qualche problema di salute gestibile o risolvibile nel tempo. "

Quando scegliemmo l'Ente a cui affidarci per la prima adozione e fummo destinati alla Cina nel lontano 2009 gli accordi con quel Paese erano appena stati siglati, non si sapeva ancora bene come avrebbe funzionato la cosa ma tutti nutrivano grandi aspettative.

Fu in realtà chiaro sin da subito che le cose non sarebbero state semplici come previsto e ad oggi non saprei dire se realmente si trattò di inconsapevolezza o di malafede, ma ci fu prospettata un'adozione semplice e veloce ed invece abbiamo percorso un sentiero lungo e tortuoso per arrivare sino al nostro bao bei ( piccolo tesoro ) e mentirei se non dicessi che in certi momenti ho avuto paura di non riuscire a raggiungere il traguardo.

Quando si presenta la disponibilità (non la domanda) all'adozione, indipendentemente dal Paese a cui si verrà destinati, alla coppia viene chiesto di dare disponibilità ad accogliere bambini con problemi di salute legati all'abbandono, ad abusi e maltrattamenti, alle condizioni di vita nei paesi da cui provengono e all'istituzionalizzazione: è il cosiddetto 'rischio sanitario'.

Con rischio sanitario si intendono condizioni generiche di ritardo dello sviluppo fisico o psicologico, malnutrizione, lievi patologie che in paesi come il nostro non desterebbero preoccupazione poiché nella maggioranza dei casi, per via delle cure che le mamme in gravidanza e i bimbi dopo la nascita ricevono, non si presentano nemmeno.

Ovviamente ogni persona ragionevole che si accosta all'adozione è o dovrebbe essere consapevole che i figli che arriveranno avranno ferite del corpo e dell'anima da sanare che richiederanno un impegno importante fatto di costanza e di pazienza e sopratutto di tempo, in ogni caso nulla che l'amore non possa guarire.

Nel nostro caso, dopo un primo periodo di confusione ed incertezze nelle procedure, ci fu comunicato che, se non avessimo dato disponibilità per il canale "special needs" in Cina, potevamo metterci in poltrona ad aspettare di diventare vecchi; quindi ci fu presentata una famigerata check list, che per diverso tempo è stata la fonte degli incubi di ogni coppia in procinto di adottare all'ombra della Grande Muraglia, in cui erano elencate le più svariate patologie che i bimbi dichiarati adottabili in Cina avrebbero potuto presentare e ci fu chiesto di 'spuntare' quelle che avremmo accettato.

Immaginate di sedervi a tavolino davanti ad una bella tazza di tea e di decidere serenamente: cardiopatia si, talassemia no, atresia anale si, cecità parziale no, sindrome di dawn mhhm troppo complicato però magari la dhd si....un'esperienza devastante impossibile da dimenticare.

Ogni genitore immagina e sogna e si augura un figlio sano, ogni genitore in attesa si preoccupa di quello che potrebbe andare storto e si augura che vada tutto bene ma immaginate di programmare una gravidanza sapendo con certezza che vostro figlio avrà una malattia, un problema, un difetto che nella maggioranza dei casi sarà gestibile o risolvibile ma presenterà comunque una sfida, ora sedetevi a tavolino e scegliete con tranquillità quale malattia volete che abbia il vostro futuro figlio?   

Come sempre, quando la vita ci presenta delle sfide, mio marito ed io per fortuna sempre insieme e sempre di comune accordo non ci tiriamo indietro me le affrontiamo con determinazione e così in una sorta di mix tra coscienza e roulette russa decidemmo di non scegliere una patologia in particolare ma di considerare il livello di gravità che ci sentivamo di affrontare e che ci ritenevamo in grado di gestire e risolvere, demmo quindi la nostra disponibilità per "patologie risolvibili, anche chirurgicamente, purché non croniche e non invalidanti" ed escludemmo quelle di natura neurologica.

Tre mesi dopo squillò il telefono e diventammo genitori!

Dovemmo aspettare ben cinque giorni per volare a Milano e vedere le prime foto del nostro piccolo J. aveva solo 8 mesi, era nato con una labiopalatoschisi bilaterale di terzo grado (altrimenti detta labbro leporino) ed era ovviamente il bambino più bello che avessimo mai visto.

Ricordo che in sottofondo una dottoressa ed una psicologa ci parlavano della sua scheda medica, delle problematiche, delle terapie, ma a noi interessava solo continuare a guardare quelle due foto.

Ci fu detto che c'era un ulteriore problema, dalle schede mediche risultava che era probabile che il bimbo avesse contratto l'epatite B dalla madre (tale patologia in bambini così piccoli tende ad essere recidivante e a cronicizzarsi con aspettative di vita e di sopravvivenza piuttosto sconfortanti ) e poiché ci eravamo dichiarati contrari a patologie croniche avremmo avuto il tempo di valutare se accettare o meno l'abbinamento durante l'attesa di ulteriori esami che erano stati già richiesti in Cina.

Furono i 15 giorni più lunghi e dolorosi della nostra lunga attesa, ma alla fine quando ci dicemmo disponibili anche ad affrontare quest'altra sfida arrivò la notizia che si era trattato solo di un errore di valutazione e dell'epatite c'era solo il vaccino.

Un mese prima del nostro arrivo in Cina, senza che ne fossimo informati, J. è stato operato per la chiusura delle schisi del labbro, sei mesi dopo il rientro in Italia ha fatto il primo intervento per la chiusura del palato e dopo altri sei mesi gli hanno sistemato la mascella ed il setto nasale. 
Ora aspettiamo che raggiunga l'età per cominciare con l'ortodonzia ed il nostro dentista sta già progettando la villa che si costruirà alle Bahamas grazie a noi.
Abbiamo avuto la fortuna di incontrare un'equipe di specialisti davvero eccellente sia dal punto medico che da quello umano che ci sta accompagnando in questo lungo percorso di correzione e di guarigione confermandoci ad ogni traguardo di aver fatto la scelta giusta.
Molti ci dicono che siamo stati coraggiosi, io credo solo che abbiamo accettato serenamente il figlio che la natura o il cielo, a seconda di quello in cui credete, ci ha donato; non c'era nessuna garanzia che partorendo io avrei dato alla luce un figlio sano e perfetto così come non c'è garanzia che ognuno di noi domani non si ammali o cada per le scale o finisca sotto un tram.

In occasione della nostra seconda adozione siamo stati molto più preparati, più consapevoli, più sereni nel ridare la stessa disponibilità, certo siamo preoccupati poiché con J. siamo stati molto fortunati e l'idea di correre il rischio di un nuovo salto nel buio non ci lascia certo indifferenti, soprattutto perché oggi abbiamo delle responsabilità, nei confronti del nostro primo figlio e delle sue esigenze, che tre anni fa non avevamo....ci piace sperare che il destino premierà la nostra forza e la nostra famiglia con una nuova benedizione.

Nonostante le previsioni favorevoli i tempi anche questa volta si sono un po allungati, a questo punto avremmo dovuto essere ormai prossimi all'abbinamento ma a quanto pare ci toccherà aspettare ancora qualche mese, è terribilmente frustrante poiché le lunghe attese alimentano i rimuginamenti e fanno lievitare le ansie, ma passerà anche questa e poi come diceva la mia saggia nonnina

" Dio manda le difficoltà a chi ha le spalle larghe per reggerle."

Se avete dubbi, domande o anche semplici curiosità sono pronta a rispondere, senza alcuna pretesa tecnica o scientifica ed ovviamente in base alla nostra esperienza, perché ognuno di noi ha la sua storia e a volte è importante raccontarla.