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sabato 29 marzo 2014

Journal Day # 6 - Motivazioni

Mangiamo perché il corpo ce lo chiede.
Lavoriamo per procurarci ciò che serve alla nostra sussistenza.
Condividiamo il nostro spazio ed il nostro tempo con altri esseri umani perché siamo esseri sociali.
Queste sono solo alcune delle azioni che compiamo ogni giorno per sopravvivere, però si tratta in gran parte di risposte ormai automatiche, codificate da millenni di evoluzione, a degli istinti primari.
Cos'è invece che ci spinge a vivere, a cogliere le infinite possibilità che ogni nuovo giorno ci offre a sondare nuovi mondi ed oltrepassare gli orizzonti?
Perché alcune persone riescono ad essere felici, o quantomeno soddisfatte delle loro vite, dei traguardi che raggiungono, di ciò che possiedono e sopratutto sembrano riuscire bene in ogni cosa che fanno ed in ogni situazione ed altre invece sembrano sempre sull'orlo dell'abisso?
E' semplicemente una questione di fortuna, di capacità di cogliere le occasioni, si tratta di coraggio ed intraprendenza, di possedere doti/doni speciali o piuttosto è una particolare congiuntura di talento volontà ed opportunità?
Mi capita a volte di notare (e stupirmi!) quanto possano essere diversi fratelli e sorelle, pure nati e cresciuti nella medesima famiglia, educati allo stesso modo, forniti delle stesse opportunità a livello materiale e culturale. 
E' quindi scritto nel nostro dna  il nostro carattere e di conseguenza non possiamo che essere e fare ciò per cui siamo nati o siamo in grado di spingerci oltre?
Questi e mille altri interrogativi mi si affollano nella mente da quando ho letto il tema di questa settimana.
Cosa mi spinge, qual'è la mia motivazione per svegliarmi ogni mattina, fare quello che deve essere fatto, fare ciò che mi piace fare, affrontare le sfide che ogni giorno pone sul mio cammino e superarle o come dicevo qualche giorno fa accettarle serenamente.
Indubbiamente Junqian ha dato alla mia vita un nuovo senso, una nuova percezione del valore delle cose, una nuova spinta verso il futuro e le sue prospettive.
Credo però fermamente che la vita stessa mi motivi con il desiderio che ha di se stessa ( lo dice Jibran mica io che non sono poi così poetica!!), penso che se continuo ad amare appassionatamente la vita lei per me si renderà sempre degna di essere vissuta.


venerdì 28 marzo 2014

...con l'acqua alla gola!

Per la serie che non c'è limite al peggio sempre peggio, ieri mattina il cielo ha scaricato tutta l'acqua che aveva in corpo nel giro di quindici al massimo venti minuti.
Io me ne ero andata bellin bellina a casa (nuova) per fare un po di pulizia, impresa alquanto vana, e predisporre un pò di cose in vista del trasloco.
Entro e sento un inequivocabile gocciolio, plic plic plic, mi precipito nel bagno ospiti convinta che il wc sospeso perda ancora, in effetti c'era una goccia sul cartone che ci avevo infilato sotto per poter verificare la cosa, parte una bestemmia, ma non è certo quella goccia a fare tutto quel plic plic plic.
Seguo il suono come un ratto il pifferaio di Hamelin e scopro il fattaccio


la fantastica finestra dello studio, quella che ci ha tolto il sonno, ci ha fatto aspettare un era geologica per arrivare ed costata mille mila dobloni d'oro perde come un colabrodo...


...sul parquet ancora non sigillato dal battiscopa!
Parte una gragnuola di bestemmie amplificate dall'effetto eco della casa vuota, speriamo che i vicini non siano troppo sensibili.
Faccio le foto e mi precipito ad eliminare il cartone zuppo, asciugare il pavimento e tamponare con degli stracci l'acqua che continua a venir giù.
Chiamo Cenerentola che provvede ad inviare soccorsi che per fortuna, contrariamente ai miei timori, arrivano nel giro di un'oretta; nel frattemo il cielo ci da tregua e smette di piovere ma la finestra continua a piangere.


L'omino delle finestre spinge di qua tira di la con una ventosa gigante e cerca di tranquillizzarmi dicendo che risolveranno tutto...ci mancherebbe altro, altrimenti la finestra la sdradico dal muro con le unghie e la tiro appresso....poi chiama Cenerentola e gli dice che "Si tratta di un LEGGERO GOCCIOLIO, sa la signora è un po ansiosa".
Esplodo!
Urlo che "NO, la signora non è ansiosa per niente e mo fa un casino che ve lo ricordate"!
E insomma stamattina, perchè prima si deve asciugare, verranno a sistemare la finestra....ovviamente durante il trasloco perchè non ci facciamo mancare proprio niente noi.

Stanotte ha continuato a piovere...ho paura ad andar su!

mercoledì 26 marzo 2014

Non c'è limite al peggio

Quella di ieri è stata una di quelle giornate in cui mi ritrovo a pensare seriamente che devo essere io quella pazza!

E' chiaro ormai che questa ristrutturazione ha avvilito me e tutti i poveracci che dal vivo o dall'etere mi stanno a sentire, ma ieri,ieri abbiamo toccato il fondo o almeno spero.

La giornata è cominciata male, gli idraulici dovevano arrivare alle 8.30 per completare i bagni e montare i termosifoni ma alle 9.30 non si era ancora visto nessuno. Ho chiamato il geometra Cenerentola che mi ha candidamente detto che i super plumbers l'avevano avvisato che sarebbero arrivati verso le 10.30, peccato che nessuno abbia pensato i avvisare me che ero lì ad aspettare come un'allocca.

Per passare il tempo mi sono messa a travasare le piante con cui la vicina ha invaso il pianerottolo...se proprio devo farmi largo a colpi di macete per uscire dall'acensore che almeno sia una giungla decente e poi se c'è una cosa che non sopporto sono i piatti sbreccati usati come sottovasi.

Alla fine i plumbers sono arrivati, hanno sostituito il water che era arrivato scheggiato ma il maledetto perdeva. Plumber Senior mi fa "che bello il parquet ma si può lavare con l'acqua?" Io penso che è un curioso modo per esprimere la convinzione di tutti che ho  fatto una ca§§ata a mettere il parquet in bagno  e rispondo ingenuamente che venditore e montatore mi hanno assicurato che è un legno adatto a stare in ambienti umidi. Lui tira un sospiro di sollievo e fa "Bene allora mi può dare degli stracci che di la è tutto allagato?" Voglio morire.

Il water incriminato viene smontato e rimontato quattro volte ed il bagno viene allagato altrettante volte prima che si riesca a venire a capo del problema, tuttavia non escludo di andar su stamattina e trovare uno sfracello.

Così amenamente siamo arrivati all'ora di pranzo, plumber senior e junior, che sono zio e nipote, vanno a farsi un panino ed io mi catapulto a casa di mia madre ove ingozzo il nano urlante con piatto di pastina al sugo, pranzo con dodici gelatine alla frutta e mi riprecipito a casa inconsapevole i quello che sta per accadere.
I bagni non possono essere completati, mancano due viti qua un dado là quella placchetta va sostituita ed altre simpatiche assenze. Ma abbiate fede perchè il meglio deve ancora venire.

Si sballa il primo termosifone e si scopre che è troppo grande, si procede ad un rapido controllo per scoprire che abbiamo due termosifoni di misura sbagliata e due termosifoni in più. Ovviamente pensiamo che ci abbiano consegnato l'ordine sbagliato e quindi chiamiamo Cenerentola per avere lumi. Lui lancia l'anatema "non toccate nulla, vi faccio sapere". Passa un'ora in cui i plumbers ed io socializziamo mentre i nervi cominciano ad accumulare carica elettrostatica. Telefona Gran-plumber (padre di senior nonchè nonno di junior...plumbers fino alla settima generazione) che informato della situazione intima a senior e junior di cominciare a montare quelli che vanno bene che loro non c'hanno tempo da perdere, quindi si precipita a casa chiama Cenerentola ed in un dialetto a me incomprensibile gli da quella che dai toni sembra essere una bella strigliata.

A questo punto, mentre si ricomincia a lavorare ed io accantono temporaneamente la scelta del balcone da cui lanciarmi arrivano Cenerentola ed il GrancapoIngegnere che, sprezzanti del pericolo (ovvero dei raggi gamma che spuntano dai miei occhi furenti) cercano di convincere/costringere plumber senior a sventrare un muro intonacato rasato ed imbiancato per infilare un coso da 72cm in uno spazio da 46cm per la serie che la matematica è un'opinione e la geometria pure. 

Io facendo appello a risorse di calma che non credevo di possedere faccio presente che forse sarebbe il caso di sostituire i termosifoni visto che venerdì mi portano su i mobili e non c'è tempo per rompere e rifare e sopratutto visto che in una stanza a meno di non togliere la finestra (!?!) lo spazio proprio non c'è.

A questo punto il GrancapoIngegnere non essendo riuscito a dare la colpa ai 3Plumbers ha osato sostenere il concetto che riassumo: IO avrei tracciato l'impianto, avrei fatto i conteggi necessari, avrei scelto la misura degli elementi e lui si sarebbe limitato ad ordinarli.

Il seguito ha lasciato solo una traccia nebulosa nei miei ricordi ma devo aver detto/fatto qualcosa di incisivo poichè i termosifoni incriminati sono stati portati via ed in un futuro più o meno remoto dovrebbero arrivare quelli della giusta misura.

Sono sfibrata!!!

sabato 22 marzo 2014

Journal Day # 5 - Sfide quotidiane

Abbiamo tutti sfide da affrontare giornalmente. Possiamo considerare qualcosa di piccolo, come avere abbastanza tempo durante la giornata per fare tutto ciò che ci prefiggiamo, o può essere un po più grande, come qualcosa da superare mentalmente o emotivamente, o anche di affrontare una persona difficile. Qualunque sia il caso, date un'occhiata al vostro quotidiano, cosa indichereste come la vostra più grande sfida? O se avete un problema del passato che siete stati in grado di superare, come avete fatto?

Ogni mattina, quando mi sveglio, mentre il corpo si stiracchia ed avvia il motore pronto ad affrontare una nuova giornata, faccio un rapido elenco delle cose che ho da fare.

Più precisamente, redigo una scaletta mentale cercando di organizzare al meglio ogni singola operazione, attività, incombenza attribuendogli un livello di priorità ed una precisa tempistica.

Spesso quest'operazione la faccio addirittura su base settimanale incastrando la spesa tra il dentista della nonna e il pagamento delle bollette cercando di abbattere i tempi morti. 
Sembra una roba da maniaci del controllo, ma in realtà è solo uno strenuo e ultimamente per lo più vano tentativo di incastrare tutto quello che devo fare al fine di rosicchiare tempo per quello che voglio/vorrei fare.

A volte, come tutti credo, vorrei proprio avere qualche ora in più anche se in realtà sono convinta che avendole queste desiderate ore finiremmo col riempirle ulteriormente di cose da fare, trovandoci punto e capo solo ancora più stanche.

La vera sfida però è fare un carico di calma, serenità, tolleranza, clemenza, condiscendenza, indulgenza, accettazione, sopportazione ed a volte finanche rassegnazione.

In una sola parola: pazienza!

La mia sfida quotidiana è affrontare ogni minuto, ogni avvenimento, ogni incombenza, ogni persona in uno stato di equilibrio interiore che non si faccia intaccare dalle avversità, dalle difficoltà e dalle persone sbagliate e che invece si nutra di nuove scoperte, di nuove lezioni imparate, di problemi risolti.

Mi sforzo quotidianamente di vedere sempre il bicchiere mezzo pieno, di cogliere nelle difficoltà un'occasione di crescita, una sorta di body building del carattere.

Amo mettermi alla prova, forzare il mio corpo e la mia mente oltre il dolore e la stanchezza, spostare il limite sempre un po più avanti e scoprire con gioia che ce l'ho fatta e che l'unico vero limite  che abbiamo lo creiamo noi con l'insicurezza, con la paura di sbagliare, con il compatimento di noi stessi nelle sventure.


Avere la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare ciò che posso e la saggezza per capire la differenza: ecco la mia sfida quotidiana.


Journal Day posts inspired by Danielle at Sometimes Sweet !

giovedì 20 marzo 2014

Nomen omen

Quaggiù nel profondo Sud si usa tramandare i nomi di famiglia dando ai nuovi nati i nomi dei loro predecessori, nonni, zii, a volte anche compari, per tradizione, per devozione, spesso per costrizione, con risultati spesso abominevoli dovuti all'incrocio non sempre felice fra nomi cognomi e vezzeggiativi vari.
Basti dire che mia madre ha quattro cugine con il suo stesso nome e cognome ed ovviamente ognuna di loro viene chiamata con un nomignolo che smozzica, storpia e svilisce il bel nome originario al solo scopo di poterle identificare e quindi c'è una Vanna, una Nina, una Ninetta e una Ninì, fortuna che lei è l'unica che ha conservato l'originale Giovanna anche se poi noi tutti in famiglia la chiamiamo Lully che è il diminutivo di Luisa e non c'entra un fico secco, ma questa è un'altra storia.
Quando nacque mia sorella, in riparazione del torto commesso dal fratello maggiore di mio padre che aveva osato non dare al primo (e poi unico) nipote maschio il nome del nonno paterno (che ne aveva fatto una tragedia!), i miei convinti di aspettare un maschio promisero di usare il nome avito, ma sul più bello spuntò fuori un'inaspettata folletta dal pelo rosso  e non avendo previsto alternative femminili ella si beccò il nome del nonno al femminile, che per fortuna è un bel Francesca.
Quando nacqui io, la nonna materna sicura che sarebbe toccato a lei l'onore di perpetrare il nome nella discendenza fece la splendida dichiarando che lei non era proprio come certe persone fissate con queste sciocche tradizioni e così quando il di lei marito, nonché mio amato nonnetto, propose il mio nome ed i miei ne furono entusiasti la poverina rimase con un palmo di naso e dovette inghiottire l'amaro boccone della sua sicumera. Fu però poi ricompensata dalla consapevolezza, che pur non avendo il suo nome, sono la sua esatta fotocopia nella materia e nel carattere e ne sono sempre andata orgogliosa.
Ebbene oggi si ricorda Sant'Alessandra di Amiso o Sant'Alessandra martire che, sebbene non ci siano grandi notizie a riguardo, pare fosse una personcina dal gran carattere  e di un certo coraggio che affrontò la morte per proclamare la propria fede.
Il nome Alessandra dal greco è traducibile con "protettrice degli uomini" e mi piace pensare di essere una persona sempre pronta e disponibile verso gli altri e che questo tratto del mio carattere l'ho ereditato un po dall'arzilla nonnina ed un po dalla santa coraggiosa di cui porto il nome.
Quindi buon onomastico a me e a tutte  le ardite, forti e decise Alessandre che passeranno di qua.


mercoledì 19 marzo 2014

Renovation: Il pavimento

Era una casa molto carina senza soffitto e senza cucina, non si poteva entrarci dentro perché non c'era il pavimento....anzi no adesso c'è!

La scorsa settimana Frodo e Bilbo Baggins ( Bilbo era particolarmente somigliante...a parte i piedi pelosi che non ho potuto constatare a causa degli scarponi antinfortunistici) hanno posato il parquet.
Lunedì armati di rosicapavimenti hanno levigato il massetto alzando un polverone infernale


ed hanno fatto la barriera vapore che ho scoperto essere una passata di un liquame fetentissimo che ha appestato l'intero portone attirando sicuramente su di noi l'ira funesta dei condomini che sono sicura a questo punto ci odieranno.
Martedì e mercoledì ci siamo girati i pollici poiché in casa non si poteva entrare, giovedì siamo stati presi dal panico perché il parquet che doveva essere consegnato non è arrivato, venerdì finalmente le mie belle tavole di rovere brun raku sono arrivate a destinazione sane e salve ed all'apertura dei pacchi mi sentivo come la mattina di Natale.

C'è stato un attimo di delirio al momento di decidere in che verso posarlo, tutti mi guardavano come l'oracolo di Delfi o piuttosto come "mo so cavoli tuoi",  decisioni su decisioni neanche fosse una questione di vita o di morte, alla fine abbiamo, plurale maiestatis, optato per un modo che non ero sicura mi sarebbe piaciuto, ma fare valutazioni vedendo tre o quattro tavole buttate lì non è come vedere un'intera stanza realizzata.
Così sabato mattina, dopo una nottataccia con la febbre a 39 popolata da incubi e funestata dalla sigla de "La casa di Topolino" che proprio non voleva uscirmi di testa, mi sono precipitata  a casa per vedere l'effetto del soggiorno finito ed ho tirato un enorme sospiro di sollievo nello scoprire che il pavimento è perfetto, proprio come lo volevo e come lo avevo immaginato.


Avantieri sono entrata in casa ed ho scoperto che avevano trasformato la cameretta in una segheria, mi ha preso un colpo a vedere il mio bel pavimento nuovo combinato in quelle condizioni


ma ho constatato con piacere, una volta ripulito, che non ha patito alcun danno ed ho quindi avuto la conferma d'aver fatto un'ottima scelta a livello di resistenza sia del legname che della finitura naturale in modo da non dovermi preoccupare troppo nel vivere la casa in libertà.

Da ieri ci sono in casa i pittori, che hanno dato la seconda mano di bianco in tutta la casa che ora è davvero accecante.

Ho scelto anche i colori per i bagni: oro antico per quello padronale e corallo per quello ospiti (anche se in foto sembrano un po più chiari della realtà)



al momento sono terrorizzata perché solitamente sono un tipo all white per quanto riguarda le pareti e questi colori così forti sono per me proprio un azzardo, il mT sostiene seraficamente che "se fanno schifo li copriamo con una bella mano di bianco" ma io non sto tranquilla comunque...sai quante mani ci vogliono per coprire tutto quel casino.
 In ogni caso lo scoprirò domattina del resto, come diceva la cara Rossella, domani è un altro giorno.

E poi ho dovuto scegliere anche il colore delle tapparelle, ma dico le tapparelle, che me ne frega di che colore sono tanto non le chiudo mai! Vabbè ma devono essere in linea con quelle condominiali, che però sono di trent'anni fa e quindi o completamente sbiadite o di tutte le varie tonalità di scolorimento a seconda di quando nei vari appartamenti sono state cambiate e quindi abbiamo optato per un bejiolino moscio per niente accattivante ma al punto in cui sono se mi chiedono di fare un'altra scelta mi lascio rotolare giù per cinque rampe di scale.

Sono proprio al livello adesso eh!!! 

venerdì 14 marzo 2014

Journal Day Prompt # 4

La traccia  di  Danielle  per questa settimana era la seguente:
Se tu avessi risorse illimitate quale questione politica o sociale o esplorazione scientifica o medica vorresti finanziare? Avete una causa che vi è cara e vicina al vostro cuore, a cui dedichereste il vostro tempo ed energia e denaro se ne aveste i mezzi? Raccontatelo insieme ad un po di informazioni per spiegare da dove nasce. (Mi scuso per la traduzione moooolto approssimativa!)

Non è un argomento su cui avessi qualcosa di interessante da dire e non mi andava di arrampicarmi sugli specchi come per il prompt # 2, quindi per questa settimana passo.

Ho inoltre considerato che effettivamente non sono a scuola con l'obbligo dei compiti pena un brutto voto e che quindi d'ora in poi mi limiterò a partecipare a questa sorta di comunità di scrittura solo quando l'argomento mi appartiene e mi coinvolge o mi interessa ed appassiona, perché altrimenti finisce col diventare un mero esercizio grammaticale e non era questo il mio proposito quando ho deciso di partecipare e credo non sia neanche l'intento con cui Danielle vi ha dato inizio.

Chi è interessato o semplicemente curioso di leggere ciò che Danielle e gli altri che la seguono hanno scritto su questo argomento possono trovarlo qui e poi spulciare i commenti ed approdare su nuovi blog, in nuovi paesi e in nuove vite...che poi è la cosa che più mi diverte del bloggare in generale.


martedì 11 marzo 2014

Adozione step by step - La destinazione Paese

E' ufficiale : ce ne ri - andiamo in Cina!

Come preannunciato siamo stati destinati nuovamente alla Cina e ne siamo molto felici, innanzitutto perché ci lega a questo Paese un profondo senso di gratitudine per aver custodito il nostro tesoro fino al nostro arrivo e poi perché a livello organizzativo e burocratico sono stati estremamente efficienti e con quello che succede in giro ( vedi quei poveri bimbi rimasti in Congo e le loro povere famiglie abbandonate che hanno dovuto "abbandonarli", vedi i paesi in Europa dell'Est con in cima la Russia che fanno il loro comodo in campo adozione e non solo ) mi sento di dire che al momento non c'è un Paese migliore della Cina quanto ad efficienza burocratica in campo adozione...poi ovviamente c'è sempre l'eccezione che conferma la regola e quindi forse è meglio che non parlo troppo che altrimenti la fregatura me la chiamo da sola.

Detto questo, ora stiamo mettendo insieme il "Dossier Cina", che fa tanto James Bond e invece è una seccatura immane, perché ci tocca rifare tutti i soliti documenti per l'ennesima volta però con un livello di difficoltà superiore, insomma tipo il Tetris che i pezzi sono sempre gli stessi ma aumenta la velocità.
Ogni documento, infatti, deve essere rilasciato ovvero firmato da un impiegato (in Anagrafe, Tribunali, Azienda Sanitaria, etc...) che abbia la firma depositata in Procura o Prefettura a seconda dei casi, non sempre gli impiegati ce l'hanno, poiché tutti i documenti poi devono essere autenticati e l'autenticazione poi deve essere autenticata e l'autenticazione dell'autenticazione deve essere a sua volta autenticata in una catena di sant'antonio infinita che questa volta che so come funziona sta filando molto più liscia ed indolore.

In caso di curiosità il Dossier si compone così:

1.Decreto di idoneità del Tribunale dei Minori
2.Richiesta di Adozione (in cui si spiega perché si vuole adottare in Cina anche se in realtà non siamo noi a decidere in che Paese andare ma l'Ente)
3.Relazione dei servizi sociali
4. Lettere di referenze ( di parenti, amici, colleghi che dovrebbero raccontare quanto siamo bravi e degni di adottare )
5.Certificato di nascita di entrambi
6.Certificato di matrimonio
7.Certificato del Casellario Giudiziale
8.Certificato di sana e robusta costituzione ( molto rigido, che se hai l'indice di massa corporea di Dumbo o c'hai la pressione alta o il diabete giusto per dire il genitore non lo puoi fare che metti che poi crepi ed il fanciullo si ritrova punto e a capo...e diciamo che hanno pure le loro buone ragioni)
9.Dichiarazione di professione e reddito
10.Dichiarazione per casalinghe ( io la chiamo Certificato di casalinghitudine ed è il più ridicolo in assoluto)
11.Certificato di analisi finanziaria ( che se sei un morto di fame il nano non te lo diamo)
12. Nomina dei tutori ( metti che decidiamo di schiattare tutti e due contemporaneamente invece di cantare in coro "il pupetto dove lo metto dove lo metto non si sà" decidiamo in anticipo, fosse facile, a chi affidarlo, anche se poi nella realtà in Italia non funziona così e decide un giudice )
13.Fotocopia dei passaporti
14.Fototessere
15.Dossier fotografico (ovvero 6 foto di noi, della casa, del gatto per chi ce l'ha, della macchina e robe così)

Il tutto, pluriatenticato che più autentico di così non si può, viene spedito con molto patema d'animo ( che se le poste se lo perdono è un guaio serio..no un incubo e ad una coppia che ha viaggiato con noi l'altra volta è successo..sigh!) all'Ente, che a sua volta lo spedisce al Consolato per un'ulteriore autentica, che lo rispedisce all'Ente, che lo spedisce in Cina, dove lo traducono in modo autentico e lo spediscono finalmente a chi di competenza e nel frattempo J. ha cominciato il liceo.

Ad oggi abbiamo raggranellato nove documenti su quindici, siamo a buon punto, anche se in realtà mancano i due più complessi e fastidiosi ovvero il Certificato medico e quello finanziario, poi dovrò piantonarmi in Procura e Prefettura per elemosinare le autentiche... V E L O C E M E N T E!!!

Il mio obiettivo sarebbe di riuscire a spedire il Dossier all'Ente entro fine marzo...abbastanza utopistico, ma ci proviamo. 

domenica 9 marzo 2014

Renovation week ... month 4 ... Le Finestre!

Ebbene si, domani saranno esattamente quattro mesi che il lavori in casa sono iniziati.
Avremmo dovuto finire il 31 gennaio, per essere previdenti avevamo previsto il 10 febbraio, ma durante il mese di febbraio non è stato fatto assolutamente nulla in attesa delle agognate finestre che cominciavo a credere non sarebbero mai arrivate.
E' invece con un profondo senso di serenità e liberazione che annuncio che finalmente gli infissi sono arrivati


sono stati montati

e sono proprio belli come li avevo immaginati e come speravo. La mia preferita, quella che mi ha dato più ansia è la finestra della stanzetta contesa tra me e il mT, che abbiamo idee assolutamente diverse sulla sua destinazione d'uso, che è stata fatta su misura ed assemblata interamente sul posto con  il profumo di legno tagliato che si spandeva nell'aria


adoro questi piccoli dettagli e la precisione di ogni linea ed ogni giunto che combacia perfettamente...ne abbiamo viste tante di finestre e non è una cosa scontata


onore al merito dei falegnami, che hanno lavorato con professionalità ed efficienza e soprattutto con pazienza visto che per tre giorni mi hanno avuta tra i piedi.
La prossima settimana, salvo problemi dell'ultimo minuto che sono sempre in agguato dietro l'angolo e/o cataclismi, è prevista la posa del parquet.

venerdì 7 marzo 2014

Journal Day 3 - Col senno di poi

Prompt  #3:


Si dice che col senno di poi è tutto facile e guardando indietro si ha sempre una visione migliore. Spesso siamo in grado di realizzare come le nostre scelte e le nostre decisioni hanno condizionato il nostro oggi ed esaminare cosa avremmo fatto diversamente se ne avessimo avuto l'occasione. Quando guardiamo indietro, spesso guardiamo lontano, ma per questo esercizio restiamo un po più vicino al presente e guardiamo indietro di soli 12 mesi. Se potessi tornare indietro solo di un anno, cosa vorresti dire a te stesso? Che consiglio ti daresti su tutto ciò che hai vissuto?



Negli ultimi 12 mesi ci sono stati due grandi avvenimenti nella nostra vita come famiglia, uno conseguenza dell'altro: ci siamo impegnati in una nuova adozione ed abbiamo venduto la nostra casa per comprarne una più grande.  

Avviarsi nuovamente sulla strada tortuosa dell'adozione non è stata una vera e propria scelta ma una sorta di conseguenza dell'essere andati per la prima in un Paese in cui le adozioni multiple sono un miraggio ( needs twins! )  e noi abbiamo sempre desiderato una famiglia numerosa.
Questa seconda esperienza, quanto al cammino percorso fin'ora è stata molto più semplice, molto più consapevole della realtà e mi azzardo a dire molto più facile, perché quando la strada è conosciuta ci sembra sempre meno spaventosa. Non c'è nulla su cui recriminare, nulla che avremmo voluto o potuto fare diversamente o meglio, ma forse lo dico solo perché è andato tutto bene. Adesso comincia la parte più dura, quella dell'attesa e dell'ignoto, ma la affrontiamo con rinnovata speranza. 

Sul fronte nuova casa invece potremmo fare una lista infinita di se e di ma, senza tuttavia approdare a nulla di concreto perché come si suol dire "col senno di poi" saremmo tutti bravi a fare la cosa giusta.
Forse siamo semplicemente stati un po troppo ingenui nel credere di essere capaci di evitare che gli squali approfittassero di noi e magari un tantino presuntuosi nel credere di aver acquisito negli anni la capacità di gestire, organizzare, programmare per non avere brutte sorprese.

La vendita della nostra vecchia casa e l'acquisto della nuova ci hanno tolto il sonno per molti mesi durante i quali il timore di perdere il frutto del nostro lavoro e dei nostri risparmi  e di rimanere in mezzo ad una strada a causa della poca serietà, per non dire proprio del tentativo di truffa, dei mediatori immobiliari che ci hanno seguiti ed avrebbero dovuto fare i nostri interessi ci ha fatto capire che non c'è modo di difendersi da chi si vuole approfittare di te e che fare le cose per bene e in modo legale non ti mette al riparo da brutte sorprese; ecco è brutto da dire, ma certe volte penso che fanno bene quelli che fanno i banditi...purtroppo noi non siamo capaci!

Anche la ristrutturazione che era iniziata sotto i migliori auspici e che nella prima fase è stata entusiasmante e coinvolgente sta perdendo tutto il suo fascino. Sarà perché siamo stanchi di essere accampati, stanchi di dover prendere decisioni su decisioni, sempre con il timore di prendere quella sbagliata, stanchi di dover sottostare allo strapotere delle maestranze che fanno il loro comodo, come fossero la loro casa i loro soldi ed il loro tempo in ballo.

Se mi guardo indietro penso che vorrei essere stata più furba, più sveglia, meno fiduciosa della serietà ed onestà  del prossimo e più dura nel pretendere quello che ci era dovuto, anche a costo di calpestare il mio concetto di buona educazione da cui spesso non riesco a prescindere.
    
Eppure, fatalisticamente o magari realisticamente, finisco col credere che le cose vadano sempre e solo come devono andare, che altrimenti andrebbero diversamente ed il fastidioso "esercizio" di pensare a come avrebbe potuto essere e cosa avremmo potuto fare, con tutte le variazioni verbali possibili di voluto, dovuto, desiderato e sognato non servono a nulla se non a farci sguazzare nel rimpianto, a volte nell'autocommiserazione, quando invece è sempre meglio tirare un sospiro di sollievo pensando che poteva anche andare molto peggio e considerarsi dei sopravvissuti è sempre meglio che compiangersi come dei dispersi.

Spero, credo, che queste esperienze ci serviranno da bagaglio per il futuro, per evitare di commettere gli stessi errori e per consentirci di sopravvivere a quelli nuovi che faremo, perché in questa nostra vita non c'è un istante che sia uguale all'altro ed ogni momento va vissuto nella sua unicità e nella meravigliosa vastità delle opportunità che porta con se. 


Journal Day posts inspired by Danielle at Sometimes Sweet !

martedì 4 marzo 2014

Mi lagno un po

Mi annoio, da morire!

Da quando sono senza casa le giornate mi scivolano tra le mani caratterizzate dalla più completa inutilità. Non credevo possibile che avrei mai detto una cosa simile, ma mi manca persino fare i servizi e questo credo sia indice di follia incipiente.

Sono due mesi e dieci giorni che campeggiamo a casa della nonna: c'è stato il Natale, è quasi finito carnevale, mi angoscia l'idea che si possa arrivare a Pasqua...non ce la posso fare.

Mia madre è una santa, resiste stoicamente all'invasione del suo territorio, alla contaminazione dei suoi armadi, alla distruzione dei suoi divani e dei muri, che J. sta affrescando come un novello artista rinascimentale, sostenendo che da tempo cercava una scusa per ritappezzare i divani e che il giallo delle pareti cominciava a stufarla. Tuttavia anche in lei da qualche giorno comincio a veder nascere segnali di insofferenza...i miei stivali dietro la porta del bagno proprio non li sopporta! 

Ma io...ecco io mi sento in gabbia: mi mancano i miei spazi, i miei ritmi, le mie cose.

Mi sento ripetere in continuazione, che sono fortunata e che me la sto godendo con la mammina che mi fa tutto e non posso negare che da principio c'era un che di affascinante nel trovare il pranzo pronto quando arrivavo a casa all'una con il nano urlante ed affamato completamente distrutta dalla fantastica avventura di guidare da scuola a casa tenendolo sveglio (che se no poi non fa il riposino e son dolori!) riuscendo ad evitare di schiantarmi in qualche curva o di vedere troppo da vicino il camion dei rifiuti, ma a lungo andare anche la vacanza più bella viene a noia.

Vorrei poter fare la spesa senza preoccuparmi delle dimensioni ridotte del frigo, vorrei poter cucinare le mie torte e sperimentare nuove ricette, ma la cucinina di mia mamma non lo consente e poi non mi va di mettere "burdell" (francesismo delle parti nostre!). E vorrei poter fare la lavatrice quando mi pare, senza dover triangolare le news meteo con i turni lavatrice e la congiuntura di Venere in Urano come fa la Lully.
Vorrei guardare la tv lavorando a maglia mentre J. fa il sonnellino, ma una tv è in camera dove dorme il pupo e 'altra è in cucina dove sonnecchia la nonna sul divano. Vorrei cominciare qualche nuovo progetto che immancabilmente non finirei, ma tutte le mie "cose" per  cucire, ricamare, scrappare sono in chissà quale scatolone in garage, persino il pc si è rotto e quindi devo elemosinare quello della nonna o del marito quando è a casa, che scrivere post sul blog con lo smartphone è un'esperienza che mi lascia sempre debilitata.
Vorrei poter mettere J. a nanna nella sua stanza la sera e rilassarmi sul divano con un buon libro mentre il marito fa zapping come facevamo una volta, ma da quando siamo qui e J. è in camera con noi si va tutti a dormire alle 9.30 pm   con il risultato che alle 4.00 del mattino sono già in piedi e non c'è molto che si possa fare senza svegliare i due incalliti russatori.

Dovevamo essere in casa a fine gennaio. Siamo a marzo e la casa è praticamente ancora tutta da finire: mancano le finestre, i pavimenti, i bagni, i termosifoni, le porte....mi viene da piangere!!!