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martedì 16 febbraio 2016

Diario di un viaggio in Cina...2° puntata

Attraversare l'aeroporto di Pechino è stato particolare, a parte la sensazione di dejavù, mi sono ritrovata di fronte alla barriera degli arrivi con J in braccio quattro volte più grande di quando eravamo partiti a cercare ansiosamente tra la folla di gente in attesa un volto conosciuto e quando l'ho vista con i suoi riccioli biondi in un mare di teste nere con le braccia protese verso di noi e gli occhi colmi di lacrime ho avuto la stranissima sensazione di essere tornata a casa e di sentirmi al sicuro.

E' stato bello ritrovare a distanza di tanto tempo la persona che ci ha accompagnati durante il nostro primo viaggio e che ha condiviso con noi la nostra prima adozione, siamo stati molto fortunati perché affrontare un'avventura così importante affiancati da una persona che sente e vive con te e come te queste grandi emozioni è un aiuto inestimabile; perciò cara Cristina un bacio grande ed un enorme grazie per essere stata per ben due volte la nostra cicogna, sarai sempre la nostra fata madrina.

Arrivati a Pechino non c'è mica tempo per riposarsi o riprendersi un po dallo choc spaziotemporale, bisogna subito prendere un altro aereo e i tempi in genere sono strettissimi quindi ci è toccato correre come matti per fare il check di uscita il check di entrata ed ovviamente siccome la nuvola nera di Fantozzi non si è dissipata  il carrozzino che avevamo imbarcato a Roma e si erano persi a Zurigo e avremmo dovuto recuperare a Pechino come prevedibile non è arrivato e data l'esilerante esperienza della denuncia per bagaglio smarrito durante lo scorso viaggio in Cina  abbiamo ritenuto saggio fare finta che non fosse mai esistito, quindi ci siamo imbarcati sull'ennesimo aereo alla volta della città di Xi'an nello Shaanxi.

Xi'an è una città allucinante, durante il tragitto in pullman dall'aeroporto all'albergo la nostra guida "Barbara" (il cui nome cinese scelto dal nonno significa "abisso di conoscenza" come invito e pronostico di grande studio e grande saggezza) parte con trattato di storia della sua città partendo dalla prima dinastia e noi facciamo davvero fatica a tenere gli occhi aperti


complici il lungo viaggio ed il racconto soporifero ci facciamo cullare dal rollio del pullman iperiscaldato mentre attraversiamo un paesaggio surreale, centinaia di grattacieli tutti identici perfettamente allineati e ... tutti vuoti in attesa di intere comunità di abitanti che la municipalità ha deciso di spostare in blocco non ho afferrato per quale motivo, mi riscuoto un attimo solo quando definisce Xi'an una  piccola cittadina di solo 8 milioni e mezzo di abitanti, bè giustamente Pechino sono 14 milioni, no ma Pechino è una città mediamente popolosa, ma fammi capire come considerate in Cina una grande città ... ci sono città di oltre 46 milioni di abitanti,.....non ci sono parole!

L'hotel non è male, un po vecchiotto ma tenuto bene, non che si sia in vacanza ma già che ce lo hanno imposto e se lo sono fatto pagare mi permetto di giudicare, non è neanche lontanamente all'altezza di quello di Kunming dove era J e la zona è pessima, siamo tipo nel terzo o quarto anello fuori le antiche mura che racchiudono la città e siamo nel bel mezzo dei lavori di costruzione di una super super circonvallazione o qualcosa di simile quindi è un vero delirio, ma noi siamo talmente tramortiti che dopo la cena crolliamo praticamente svenuti.

L'incontro con i bimbi è previsto nel pomeriggio del giorno successivo al nostro arrivo  e quindi al mattino dopo aver fatto colazione con un buffet identico a quello della cena (!!!) ciondoliamo in attesa di Cristina e Barbara nella hall dell'hotel, c'è un enorme albero di natale che non so perché mi sembra terribilmente fuori posto, ho la stessa sensazione che proverei vedendo un albero di natale ad agosto dalle mie parti...mha!

Alle 14.00 in punto si parte siamo diretti negli uffici del CCWA, una volta arrivati ci trattengono in un corridoio dinanzi all'ascensore perché i bimbi stanno arrivando con le loro tate e la procedura prevede che li incontriamo in una stanza specifica quindi ci dobbiamo nascondere, dieci adulti e due bambini con un cocktail di adrenalina ed ansia che gli scorre nelle vene, stipati su un pianerottolo ....ad un tratto però l'ascensore si apre ed una vocetta strilla mamaaaa, è l'unico bimbo grandicello (4 anni e mezzo) del gruppo ha riconosciuto i volti dalle foto che gli avevano mostrato,si butta tra le braccia della sua mamma e borbottando in cinese mette subito in chiaro le cose ' non toglietemi la felpa blu e andrà tutto liscio'....il corridoio si allaga di lacrime e ad un tratto si sente del trambusto dietro l'angolo, pianti strepiti e un gran vociare, sono arrivati gli altri piccoli.

Finalmente ci fanno accomodare nella stanza degli incontri, un postaccio, ci sono delle scrivanie impolverate un grande tavolo che limita i movimenti due sedie e dietro al tavolo un divano malconcio, è tutto molto arido e molto sporco, decisamente poco romantico, Jun è in ansia, lo sento quasi tremare e io lo stringo talmente forte che a un certo punto comincia a divincolarsi, entra qualcuno non posso dire di rendermene conto e d'un tratto mi ritrovo una bimba in braccio, la mia bambina.



Intorno a noi il rumore cresce, gente che parla bimbi che strillano e mamme che  piangono....lei è tranquilla, sembra indifferente al caos che le regna intorno, si lascia accarezzare ma non ci guarda più di tanto. 

E' una delle possibili reazioni e siamo preparati, la precedente esperienza ci da tranquillità e tutto fila liscio. Poco dopo comincia il carosello dei documenti da firmare e delle foto da fare, per i cinesi il momento emozioni è già stato consumato e non è il caso di perdersi in chiacchiere e smancerie.

Ci si immagina l'incontro come un momento emozionante e pieno di poesia ma di fatto l'adozione è una procedura e come tale viene espletata; ovviamente non saprei dire se così avviene dappertutto o solo in Cina, questa è la mia esperienza. Con J fu più o meno lo stesso solo che eravamo due coppie e non cinque quindi fu tutto molto più ridimensionato, inoltre nello Yunnan la procedura è differente e si conclude in una giornata mentre a Xi'an siamo dovuti tornare il giorno successivo a far carte e legalizzazioni e questura.

Del resto credo che anche una mamma "nature" non ci veda tutta questa poesia nel cacciare urla sataniche a gambe larghe su un lettino d'ospedale con degli estranei che le urlano spingi spingi....è che nel ricordo sembra tutto molto più rosa.

La poesia arriva dopo quando chiudi il mondo fuori dalla porta e guardi la tua nuova famiglia ed anche se sei in una camera d'albergo ad ottomila chilometri di distanza ti senti finalmente a casa.

     


   

mercoledì 10 febbraio 2016

Currently

Siamo sopravvissuti al Carnevale ed al Capodanno cinese, a due prelievi, due vaccinazioni, combattiamo contro la dermatite atopica e la prima ondata di rinite allergica e ci ingozziamo di ferro e propoli per le varie carenze, c'è una nonna che è uscita ieri dall'ospedale ed una che aspetta d'entrarci e quindi ringrazio sentitamente la scuola o il provveditorato o il ministero, insomma chiunque sia il simpaticone che ha deciso che serviva un altro bel ponte di vacanza.

Nonostante tutto abbiamo trovato il tempo (prevalentemente di notte) per vestire di tutto punto un Cavaliere (....storicamente scorretto come non ha mancato di farmi notare il mio grande guerriero) ed un pomodoro veramente succoso che tutti hanno immancabilmente scambiato per fragola



Abbiamo impacchettato 23 monete di cioccolato in altrettante hongbao rigorosamente fatte a mano (e si lo so che le scimmiette sono orribili ma di meglio per quest'anno non si poteva fare) per i compagni di scuola per festeggiare il Capodanno cinese e buon anno della Scimmia a tutti


Abbiamo finalmente montato la nuova porta blindata proprio il giorno prima che scassinassero le vecchie porte dei due appartamenti del terzo piano....


Ed ora scappo perché ho una tonnellata di roba da stirare/piegare e la piccola peste dormirà per circa altri 6 minuti e devo ancora pensare a cosa mangeremo a pranzo.

Baci

lunedì 1 febbraio 2016

Oggi mi impegno

Siamo già a Febbraio...accidenti che fine ha fatto Gennaio? Me lo sono perso e non me ne sono accorta, mi sento come il Bianconiglio "presto che è tardi presto che è tardi"!

Grazie a tutte voi che siete passate ed avete lasciato un commento, vi leggo e vengo a curiosare fra le vostre pagine e nel racconto delle vostre vite, è scrivere della mia che mi riesce difficile perchè devo accendere il pc e per quello al momento davvero mi manca il tempo.

Forse è perchè ancora non riesco ad organizzarmi, a creare una nuova routine, a trovare una nuova musica da ballare tutti insieme e con lo stesso ritmo. 

Mi sembra di non avere più tempo per niente e per nessuno, la casa è quasi sempre un delirio e mi sembra che facciamo molte meno cose di prima eppure le giornate mi finiscono senza che me ne sia accorta lasciandomi con la sensazione di aver sprecato del tempo che non mi sembra nemmeno di aver avuto.

Ma oggi inizia un nuovo mese, voglio prendere con me stessa l'impegno di impegnarmi a recuperare le redini di questa casa, di questa famiglia e di me stessa.

Ho bisogno di creare una nuova routine che produca spazio fisico e temporale per tutti, per tutto e anche per me, soprattutto per me, perché quando sono sopraffatta non sono me stessa e non sono una bella persona. 

Voglio fare progetti, raggiungere obiettivi, concedermi piccole soddisfazioni e tornare ad avere tempo da donare agli altri, perché quando hai tempo per gli altri senza doverlo rubare a te stesso, senza sentirti deprivato del tuo spazio, allora si che sei veramente ricco.

Be Intentional !!!