Ok, diciamolo pure ad alta voce: noi donne non siamo mai contente!
Tale riflessione nasce dall'appena trascorso weekend...sabato mattina in centro per shopping con il mariTopo.
E' doverosa una premessa: il mariTopo è un marito atipico dal punto di vista "economico", nel senso che mentre solitamente gli uomini (..ed in particolare i mariti...)amano spendere piccole fortune acquistando - per se stessi - quantità eccedenti di oggetti solitamente inutili ma altamente tecnologici come l'ultimo plasma, l'ultima wii, l'ultimo surround o svariati mezzi di trasporto improbabili come coupè 2 posti secchi quando hanno tre figli e un cane o fuoristrada blindati ed abitano in centro città, ovviamente addobbati di ogni sorta di extragadget assolutamente ridicoli, il mariTopo, lui, si distingue dalle masse perchè se deve comprare qualcosa per sè, fosse anche una camicia di cui ha bisogno, ci deve rimuginare e rimuginare e rimuginare e deve verificare la solvenza del suo conto in banca e valutare le spese future e gli imprevisti possibili ed anche quelli inimmaginabili e poi messo alle strette solitamente da me che con atti di guerriglia casalinga gli trasloco nel bidone sei camicie tutto d'un botto si rassegna e capitola lasciandosi poi seppellire dal rimorso per la spesa effettuata per almeno tre giorni.
Viceversa, e qui lo dico con un certo orgoglio di moglie tronfia e soddisfatta, se deve spendere per me quasi nulla è abbastanza....mi sento molto pretty woman: c'è qualcosa in questo negozio che sia bello come lei?....va bè...già sento i cori del "ma di che ti lamenti", ma tant'è c'è di che lamentarsi poichè quando il mariTopo decide che si esce a far shopping si DEVE far shopping, ora fin qui potrebbe anche esser piacevole, il vero problema è la modalità/shopping: si va in centro, mai sia nominare un centro commerciale e solo le strade principali, che le altre fanno tristezza, ma niente soste davanti alle vetrine che dopo un nanosecondo si innervosisce e mai mostrare un minimo di interesse per qualcosa ovvero stare molto attenta all'oggetto che cattura la mia attenzione perchè appena se ne accorge scatta il raptus "ti piace ok dai prendilo", ma un momento, fammi guardare voglio vedere quanto costa, va bene che lo paghi tu ma non spendo 140€ per un coprispalle e poi lo devo provare magari mi sta da schifo e poi ok è carino ma non mi serve....e poi ho terrore di entrare nei negozi con lui perchè la figurina barbina è sempre in agguato dietro l'angolo, perchè il mariTopo è un cliente esigente nel senso che esige deferenza attenzione e disponibilità senza mezzi termini e se non è soddisfatto lo dice senza mezzi termini, così spesso si esce dai negozi lasciandosi dietro scontrini con diversi zeri e commesse in lacrime....e questo forse spiega gli enormi sunglasses chanel dietro cui mi nascondo.
Quindi, per tirare le somme, sabato mattina siamo usciti "per dare un'occhiata alle vetrine" e dopo un furioso battibecco sulla mia effettiva volontà d'acquisto, due incaute commesse strapazzate per aver continuato a pettegolare sulla Tatangelo a Sanremo mentre noi eravamo entrati in negozio e un "santo" commesso gayssimo che mi ha leggiadramente svolazzato intorno arricciando qua e lisciando là sperticandosi in complimenti sulla mia linea rendendo il mariTopo, placidamente accomodato in poltrona, estremamente soddisfatto e finalmente pacificato, sono tornata a casa con un delizioso abitino nero estivo di cui sinceramente al momento non so cosa farmene....ma come si dice a caval donato non si guarda in bocca!!!
E' doverosa una premessa: il mariTopo è un marito atipico dal punto di vista "economico", nel senso che mentre solitamente gli uomini (..ed in particolare i mariti...)amano spendere piccole fortune acquistando - per se stessi - quantità eccedenti di oggetti solitamente inutili ma altamente tecnologici come l'ultimo plasma, l'ultima wii, l'ultimo surround o svariati mezzi di trasporto improbabili come coupè 2 posti secchi quando hanno tre figli e un cane o fuoristrada blindati ed abitano in centro città, ovviamente addobbati di ogni sorta di extragadget assolutamente ridicoli, il mariTopo, lui, si distingue dalle masse perchè se deve comprare qualcosa per sè, fosse anche una camicia di cui ha bisogno, ci deve rimuginare e rimuginare e rimuginare e deve verificare la solvenza del suo conto in banca e valutare le spese future e gli imprevisti possibili ed anche quelli inimmaginabili e poi messo alle strette solitamente da me che con atti di guerriglia casalinga gli trasloco nel bidone sei camicie tutto d'un botto si rassegna e capitola lasciandosi poi seppellire dal rimorso per la spesa effettuata per almeno tre giorni.
Viceversa, e qui lo dico con un certo orgoglio di moglie tronfia e soddisfatta, se deve spendere per me quasi nulla è abbastanza....mi sento molto pretty woman: c'è qualcosa in questo negozio che sia bello come lei?....va bè...già sento i cori del "ma di che ti lamenti", ma tant'è c'è di che lamentarsi poichè quando il mariTopo decide che si esce a far shopping si DEVE far shopping, ora fin qui potrebbe anche esser piacevole, il vero problema è la modalità/shopping: si va in centro, mai sia nominare un centro commerciale e solo le strade principali, che le altre fanno tristezza, ma niente soste davanti alle vetrine che dopo un nanosecondo si innervosisce e mai mostrare un minimo di interesse per qualcosa ovvero stare molto attenta all'oggetto che cattura la mia attenzione perchè appena se ne accorge scatta il raptus "ti piace ok dai prendilo", ma un momento, fammi guardare voglio vedere quanto costa, va bene che lo paghi tu ma non spendo 140€ per un coprispalle e poi lo devo provare magari mi sta da schifo e poi ok è carino ma non mi serve....e poi ho terrore di entrare nei negozi con lui perchè la figurina barbina è sempre in agguato dietro l'angolo, perchè il mariTopo è un cliente esigente nel senso che esige deferenza attenzione e disponibilità senza mezzi termini e se non è soddisfatto lo dice senza mezzi termini, così spesso si esce dai negozi lasciandosi dietro scontrini con diversi zeri e commesse in lacrime....e questo forse spiega gli enormi sunglasses chanel dietro cui mi nascondo.
Quindi, per tirare le somme, sabato mattina siamo usciti "per dare un'occhiata alle vetrine" e dopo un furioso battibecco sulla mia effettiva volontà d'acquisto, due incaute commesse strapazzate per aver continuato a pettegolare sulla Tatangelo a Sanremo mentre noi eravamo entrati in negozio e un "santo" commesso gayssimo che mi ha leggiadramente svolazzato intorno arricciando qua e lisciando là sperticandosi in complimenti sulla mia linea rendendo il mariTopo, placidamente accomodato in poltrona, estremamente soddisfatto e finalmente pacificato, sono tornata a casa con un delizioso abitino nero estivo di cui sinceramente al momento non so cosa farmene....ma come si dice a caval donato non si guarda in bocca!!!
HIHIHI!!! Giusto! E' così che si fa...bisogna sempre pensare al futuro!!!
RispondiEliminaCiao ciao
Cri
Quoto cri-val e aggiungo che nella vita bisogna sempre guardare il bicchiere mezzo pieno e prendere gli aspetti positivi di ogni cosa! :o)))
RispondiEliminaUn abbraccio
cri
Simpaticissimo questo blog!
RispondiEliminaAnnamaria