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venerdì 7 marzo 2014

Journal Day 3 - Col senno di poi

Prompt  #3:


Si dice che col senno di poi è tutto facile e guardando indietro si ha sempre una visione migliore. Spesso siamo in grado di realizzare come le nostre scelte e le nostre decisioni hanno condizionato il nostro oggi ed esaminare cosa avremmo fatto diversamente se ne avessimo avuto l'occasione. Quando guardiamo indietro, spesso guardiamo lontano, ma per questo esercizio restiamo un po più vicino al presente e guardiamo indietro di soli 12 mesi. Se potessi tornare indietro solo di un anno, cosa vorresti dire a te stesso? Che consiglio ti daresti su tutto ciò che hai vissuto?



Negli ultimi 12 mesi ci sono stati due grandi avvenimenti nella nostra vita come famiglia, uno conseguenza dell'altro: ci siamo impegnati in una nuova adozione ed abbiamo venduto la nostra casa per comprarne una più grande.  

Avviarsi nuovamente sulla strada tortuosa dell'adozione non è stata una vera e propria scelta ma una sorta di conseguenza dell'essere andati per la prima in un Paese in cui le adozioni multiple sono un miraggio ( needs twins! )  e noi abbiamo sempre desiderato una famiglia numerosa.
Questa seconda esperienza, quanto al cammino percorso fin'ora è stata molto più semplice, molto più consapevole della realtà e mi azzardo a dire molto più facile, perché quando la strada è conosciuta ci sembra sempre meno spaventosa. Non c'è nulla su cui recriminare, nulla che avremmo voluto o potuto fare diversamente o meglio, ma forse lo dico solo perché è andato tutto bene. Adesso comincia la parte più dura, quella dell'attesa e dell'ignoto, ma la affrontiamo con rinnovata speranza. 

Sul fronte nuova casa invece potremmo fare una lista infinita di se e di ma, senza tuttavia approdare a nulla di concreto perché come si suol dire "col senno di poi" saremmo tutti bravi a fare la cosa giusta.
Forse siamo semplicemente stati un po troppo ingenui nel credere di essere capaci di evitare che gli squali approfittassero di noi e magari un tantino presuntuosi nel credere di aver acquisito negli anni la capacità di gestire, organizzare, programmare per non avere brutte sorprese.

La vendita della nostra vecchia casa e l'acquisto della nuova ci hanno tolto il sonno per molti mesi durante i quali il timore di perdere il frutto del nostro lavoro e dei nostri risparmi  e di rimanere in mezzo ad una strada a causa della poca serietà, per non dire proprio del tentativo di truffa, dei mediatori immobiliari che ci hanno seguiti ed avrebbero dovuto fare i nostri interessi ci ha fatto capire che non c'è modo di difendersi da chi si vuole approfittare di te e che fare le cose per bene e in modo legale non ti mette al riparo da brutte sorprese; ecco è brutto da dire, ma certe volte penso che fanno bene quelli che fanno i banditi...purtroppo noi non siamo capaci!

Anche la ristrutturazione che era iniziata sotto i migliori auspici e che nella prima fase è stata entusiasmante e coinvolgente sta perdendo tutto il suo fascino. Sarà perché siamo stanchi di essere accampati, stanchi di dover prendere decisioni su decisioni, sempre con il timore di prendere quella sbagliata, stanchi di dover sottostare allo strapotere delle maestranze che fanno il loro comodo, come fossero la loro casa i loro soldi ed il loro tempo in ballo.

Se mi guardo indietro penso che vorrei essere stata più furba, più sveglia, meno fiduciosa della serietà ed onestà  del prossimo e più dura nel pretendere quello che ci era dovuto, anche a costo di calpestare il mio concetto di buona educazione da cui spesso non riesco a prescindere.
    
Eppure, fatalisticamente o magari realisticamente, finisco col credere che le cose vadano sempre e solo come devono andare, che altrimenti andrebbero diversamente ed il fastidioso "esercizio" di pensare a come avrebbe potuto essere e cosa avremmo potuto fare, con tutte le variazioni verbali possibili di voluto, dovuto, desiderato e sognato non servono a nulla se non a farci sguazzare nel rimpianto, a volte nell'autocommiserazione, quando invece è sempre meglio tirare un sospiro di sollievo pensando che poteva anche andare molto peggio e considerarsi dei sopravvissuti è sempre meglio che compiangersi come dei dispersi.

Spero, credo, che queste esperienze ci serviranno da bagaglio per il futuro, per evitare di commettere gli stessi errori e per consentirci di sopravvivere a quelli nuovi che faremo, perché in questa nostra vita non c'è un istante che sia uguale all'altro ed ogni momento va vissuto nella sua unicità e nella meravigliosa vastità delle opportunità che porta con se. 


Journal Day posts inspired by Danielle at Sometimes Sweet !

4 commenti:

  1. carissima Alessandra dici cose sacrosante, ormai sei vuoi che siano rispettati i tuoi diritti, che sia sono stati ottenuti con la forza , devi comunque lottare sino a diventare maleducata, non guardare in faccia a nessuno e come un bulldozer spianarti la strada, sono passati quasi 30 anni da quando ho comprato una casa e lo ristrutturata, li ho imparato a tirar fuori le unghie e affilarle altrimenti sarei ancora accampata ad ascoltare le loro scuse e la loro arroganza ,il mio consiglio affila le unghie e usale, ti faccio i miei auguri e hai la mia piena e incondizionata comprensione Gio

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    1. Io ci provo ad affilarmi le unghie, anche se in realtà essendo una ricamatrice le porto sempre rasate a zero.
      Per fortuna qualcosa si sta muovendo, forse riusciremo a vedere la fine di questo tunnel ma non senza sacrificio.
      Un abbraccio grande

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  2. Per la ristrutturazione ti capisco benissimo. Io ho dovuto prendere ogni minima decisione, perché la mia casa doveva necessariamente essere costruita con materiali da me tollerati. Ho dovuto testare ogni cosa, valutare ogni virgola, imparare persino come sono fatti gli impianti, perché se avessi sbagliato qualcosa, poi non ci sarei potuta entrare. Insomma, mettici un matrimonio che ho organizzato in tre mesi e una salute schifosa e ottieni il mix giusto.
    Posso solo dire che sono stata fortunata perché lo studio di architetti che mi ha seguito è stato eccellente, le maestranze sono state brave, anche se sempre seguite e monitorate (insomma, col fiato sul collo). Ciononostante la grossa fregatura l'abbiamo presa con i marmi. Tu pensi che io non voglia andare dal marmista, sputargli in un occhio e dirgli che gli ho fatto perdere un sacco di clienti con la pubblicità che gli ho fatto? Me lo hanno impedito i miei e mio marito... ma io alla prima occasione lo faccio, eccome se lo faccio!

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    1. Parli con le mie parole, ti capisco, mi capisci.
      In linea generale anche io non posso/voglio lamentarmi dell'Impresa in generale, la qualità del lavoro salvo qualche scivolone è eccellente, vorrei solo non aver dovuto e non dover ancora alitargli costantemente sul collo...alla fin fine che pago a fare ingegnere, progettista, direttore dei lavori se devo stare io a controllare le piastrelle e frustare gli operai e tormentare i fornitori???
      Tu 'spetta che mi ridanno le chiavi di casa e poi altro che sputi...

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